Emilia Romagna torna da oggi in zona gialla: cosa cambia per locali e spostamenti. L’Rt, ovvero l’indice di contagio del Coronavirus e le percentuali dei letti occupati in terapia intensiva sono compatibili con il cambio di colore e con regole meno restrittive. Hanno spinto così il governo a includere la nostra regione nella nuova zona con limitazioni meno stringenti.
I negozi saranno aperti, i centri commerciali chiusi nel weekend (tranne i supermercati). Bar e ristoranti resteranno aperti fino alle 18, poi potranno provvedere solo all’asporto (alcol vietato) e alla consegna a domicilio fino alle 22. Aperti anche parrucchieri e centri estetici, si potranno fare passeggiate e jogging, ma restano chiuse palestre e piscine.
In zona gialla ci si può spostare tra Comuni ma resta la misura governativa del coprifuoco che va dalle 22 alle 5 del giorno successivo. In questo lasso di tempo è vietato uscire di casa a meno che gli spostamenti non siano motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità o motivi di salute. Ma bisognerà compilare l’autodichiarazione e presentarla alle forze di polizia, in caso di controlli.
Fino al 15 febbraio, sul territorio nazionale, è proibito ogni spostamento in entrata e in uscita tra regioni. A meno che non si abbiano comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Durante la giornata è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno (per la visita ai parenti anche più di una volta al giorno se c’è un’urgenza), sempre rispettando il coprifuoco. Ci si può spostare al massimo in due persone (oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione) e portare con sè i figli minori di 14 anni (oppure altri minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.
In zona gialla si possono raggiungere le seconde case che si trovano in area regionale. Ma non solo. Infatti, con le disposizioni in vigore (quelle relative al decreto legge di gennaio), sarà possibile fare rientro anche presso le seconde case che si trovano in un’altra regione o Provincia autonoma (e anche da o verso le zone “arancione” o “rossa”). Questo, però, purché queste abitazioni fossero già fruibili in epoche anteriori all’adozione del Decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2. Ciò dovrà essere dimostrato con un atto scritto – come la data di un atto stipulato dal notaio oppure la data di registrazione di una scrittura privata – anteriore al 14 gennaio 2021. Oppure si potrà presentare un’autocertificazione (la cui veridicità sarà successivamente verificata). Naturalmente, la casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente e ci si potrà recare solo il nucleo stesso.
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