Sono una trentina i nuovi Volontari in Salute che nelle scorse settimane hanno frequentato un percorso di formazione scaturito da una idea dei Comitati consuntivi misti e progettato in stretta collaborazione con la direzione dell’Azienda Usl di Piacenza, i direttori dei distretti e l’esecutivo provinciale.
Obiettivo del corso, che si è svolto nella sede piacentina del Centro servizi per il volontariato Emilia, è stato quello di riflettere e ragionare in rete sulle nuove sfide della sanità territoriale legate al Dm77 e sulle possibili modalità di collaborazione, individuando un linguaggio comune, raccogliendo spunti e suggerimenti.
“Il ruolo del volontariato può spaziare in diversi ambiti di attività – ha sottolineato in apertura della presentazione alla cittadinanza dell’iniziativa il direttore generale Paola Bardasi – accoglienza e orientamento; sostegno attivo ai progetti sperimentali a sostegno di fragilità e cronicità; promozione culturale e diffusione delle informazioni; promozione di sani stili di vita e della salute. Questo percorso di formazione, che ha avuto come promotore e guida la dottoressa Eleonora Corsalini a cui va il mio più grande ringraziamento, ha messo in campo i nostri più valenti direttori che, vestiti i panni di docenti hanno guidato questi primi 35 volontari al diploma. Un’iniziativa che ha suscitato grande partecipazione e interesse tanto che il prossimo autunno verrà replicata per soddisfare le richieste che, purtroppo, non siamo riusciti a soddisfare”.
A presentare gli esiti del percorso di formazione e le nuove opportunità per valorizzare il ruolo attivo dei volontari nella riforma della sanità territoriale, accanto alla dottoressa Bardasi e al direttore sociosanitario Ausl Eleonora Corsalini, sono intervenute le altre anime del progetto a cominciare da Luigi Tirotta, presidente provinciale Comitati consuntivi misti che, dopo i ringraziamenti all’Azienda Usl e alla vicepresidente di CSV Emilia Laura Bocciarelli per la disponibilità dimostrata, ha ricordato come “il decreto ministeriale 77 definisce i modelli e gli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale, un cambiamento di visione della sanità territoriale che, come volontari, siamo chiamati a conoscere e che questo corso ci ha aiutato a chiarire”.
Crescita e formazione anche nelle parole di Laura Bocciarelli. “Ho partecipato in prima persona a questa iniziativa che ha portato a tutti una forte crescita personale e formativa. I volontari sono una risorsa importante per ogni realtà e visto il grande interesse suscitato saremo lieti di ospitare la nuova sessione di lezioni future nella nostra sede”.
Le volontarie Anna Boccellari e Fiorella Scaletti hanno portato la loro testimonianza sul percorso svolto e sulle attività che si svilupperanno nel prossimo futuro sottolineando come “il miglioramento passa dalla co progettazione e dal dialogo che crea un forte lavoro di rete che ricada sulla cittadinanza in maniera positiva”.
Soddisfatta e pronta per la nuova sessione di lezioni il direttore Corsalini che ha coordinato il progetto: “Il corso è nato da una idea forte del nostro CCM, ormai qualche anno fa, e oggi possiamo dirci molto contenti di aver raccolto questa sollecitazione e di averlo finalmente realizzato. Al centro delle 5 giornate di formazione, che ha compreso anche un laboratorio di progettazione per mettere in pratica quanto recepito nelle lezioni canoniche, i principali temi del DM 77 a livello nazionale e quelli specifici della nostra Regione, con un taglio molto operativo sui risvolti per il nostro territorio: dalle Case di Comunità, agli strumenti di rinforzo per l’integrazione sociosanitaria, al nuovo ruolo dei medici di famiglia, ai CAU, alle nuove modalità di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari.
Queste giornate hanno permesso uno scambio con i principali attori del sistema del volontariato locale su quali possibili ruoli e funzioni possono avere i volontari nei nostri servizi, alcuni dei quali sono completamente nuovi. È un primo esperimento, in cui crediamo molto, che ha arricchito tutti noi e porterà a un rafforzamento della nostra collaborazione per migliorare i servizi ai cittadini. Siamo molto soddisfatti della riuscita di questo percorso, abbiamo rilevato eguale soddisfazione anche da parte dei volontari che hanno partecipato, che, crediamo, abbiano percepito il nostro impegno e il nostro entusiasmo nell’affrontare questo percorso, così nuovo anche per noi”.
“Abbiamo messo in campo i nostri professionisti più competenti nelle materie proposte, e tutti hanno partecipato come docenti con una generosità che è andata oltre la mera divulgazione professionale. Altro punto di forza è stata la connessione tra volontari che appartengono ad associazioni diverse, che hanno potuto conoscersi e confrontarsi sui temi di maggiore attualità che riguardano la sanità piacentina”.
“Crediamo davvero – ha concluso la dottoressa Corsalini – che rinforzare il legame con il terzo settore, in particolare il mondo del volontariato, possa portare notevoli benefici per i nostri utenti in termini di miglioramento della qualità dei servizi, sia reale che percepita. Siamo consapevoli che la sanità da sola non può rispondere a tutti i bisogni, che spesso non sono solo sanitari, quindi è fondamentale costruire alleanze e reti con i principali interlocutori del territorio”.
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