Giornata per le vittime delle mafie: “Sempre alta l’attenzione da parte delle istituzioni piacentine”

Prefettura richiedenti asilo a Piacenza

Oggi 21 marzo si celebra la XXVI Giornata della memoria e dell’impegno, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, riconosciuta dalla legge 8 marzo 2017, n. 30 che ha affermato l’alto valore storico, istituzionale e sociale della lotta alle mafie e della memoria delle vittime innocenti, al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche.

Il Prefetto Lupo ha ricordato l’importanza di commemorare le tante, troppe vittime innocenti delle mafie, continuando a lavorare, ogni giorno, ognuno nel proprio settore ed ambito di vita, per prevenire ogni possibile tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata, anche nel tessuto economico e sociale forte e sano di questo territorio.
La lotta alle mafie deve essere un imperativo di tutta la comunità, che deve continuare a partecipare da protagonista alla vita del Paese, anche denunciando eventuali pressioni o tentativi di infiltrazione, senza alcun timore di essere lasciata sola dalle Istituzioni.

Lo Stato c’è ed è fortemente concentrato nel contrasto alle mafie e alle illegalità, anche in questo territorio, con tutte le sue articolazioni (Prefettura, Forze di Polizia, Enti pubblici ed economici, Enti territoriali).

In questo ambito, molteplici sono le iniziative che l’Ufficio Territoriale del Governo sta realizzando su impulso del Prefetto Lupo: dalle intese per la legalità con i Comuni della provincia e con l’Azienda sanitaria locale, per rendere più stringente e incisiva l’attività di controllo, estesa ad appalti di lavori dal valore sensibilmente inferiore e alle forniture di beni e servizi, con l’introduzione di una nuova soglia di valore, al rinnovato slancio nell’attività di supporto all’Agenzia nazionale dei Beni confiscati e sequestrati alle mafie, che ha portato anche alla recente ricostituzione del Nucleo di supporto presso la Prefettura di Piacenza, e ad un primo monitoraggio dei beni confiscati e destinati coinvolgendo, all’uopo, i comuni dove sono presenti tali beni (Cortemaggiore, Piacenza e Calendasco).

Ma tanti altri sono i focus su cui si sta concentrando l’attività della Prefettura, delle Forze di Polizia e delle Istituzioni locali coinvolte, nell’ambito della Conferenza permanente, insieme alle associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali di questa provincia, nell’analisi e nel monitoraggio di possibili elementi di preoccupazione ed insidia all’economia sana: dalle possibili difficoltà di accesso al credito e al connesso rischio usura, al lavoro di analisi nella logistica che, nei prossimi mesi, si auspica porti alla sottoscrizione di un aggiornato Protocollo della Legalità nell’importante settore.

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