Simone Di Battista aveva detto che avrebbe tenuto in considerazione anche la serie D per scegliere il nuovo allenatore del Piacenza calcio: per cui, ecco qua Vincenzo Manzo.
Vincenzo Manzo (classe 1976) è nativo di Salerno, e può vantare trascorsi di ottimo livello da giocatore. In modo particolare con la maglia della Juventus, con 6 anni nelle giovanili culminati nella vittoria del Torneo di Viareggio del 1994 insieme ad Alessandro Del Piero.
Da tecnico (all’età di 22 anni) ha mosso i primi passi nelle giovanili: Juve, Treviso, quindi Rivoli Collegno, Novara e Como. Nel 2012 è arrivato il debutto con “i grandi”: tre anni a Borgosesia (incontrando Simone Di Battista), quattro al Chieri e l’ultimo anno a Legnano.
Amante del 4-3-3, modulo che ha permeato tutta l’epopea Fiorenzuolana di Simone Di Battista, ed in particolar modo del ruolo di playmaker che, guarda caso, era proprio la sua mansione ai tempi della Juventus Primavera. Predilige un calcio ambizioso, fatto di pochi giri di parole e tanto divertimento.
Il nuovo Piacenza calcio
Manzo risponde perfettamente al credo tattico-tecnico e filosofico di Simone Di Battista, anche per merito di un carattere molto deciso e coerente. Nell’ultima esperienza in Lombardia (Legnano, ndr) ha rassegnato le proprie dimissioni lamentando “poca professionalità” nell’ambiente, dopo aver portato la squadra al secondo posto.
Sicuramente il nuovo tecnico troverà grossa professionalità a Piacenza, che lui stesso ha definito come un sogno ed una grossa opportunità. Ma anche parecchio lavoro da fare soprattutto con i giovani (il Piacenza schiererà 6 under nella formazione titolare e gli chiederà tanto lavoro con U17 e Berretti).
Però Manzo non è spaventato, parteggiando sempre a favore dei ragazzi in uscita dal settore giovanile. Queste le sue parole rilasciate a SportLegnano un anno fa.
“… ne abbiamo bravi dai nostri vivai, ma è altrettanto importante e logico avere la pazienza di aspettarli, anzi più che la pazienza di aspettarli, direi di capire che i giovani possono sbagliare ma devono stare tranquilli. Se ci pensiamo, sbagliano tutti, non è sempre colpa dei giovani, ci sono errori che vengono fatti anche dai vecchi”.
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