Il presidentissimo della Vigor Carpaneto, Giuseppe Rossetti, ha espresso tutto il rammarico per non aver potuto iscrivere la sua squadra in serie D, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: “Mi scuso con i tifosi, ma io non ho tradito nessuno”
Sono giorni caldi quelli che stiamo vivendo sul finale di questo luglio 2020. Oltre alla temperatura africana, anche lo sport sta entrando nella sua fase più incandescente. Mercato, iscrizioni, giocatori, allenatori e dirigenti sono parte del menù quotidiano, e se parliamo di calcio la tavola piacentina deve dare il giusto spazio alla prima categoria dei dilettanti: la serie D.
Se dal lato Fiorenzuolano la situazione naviga tranquilla, il fronte Vigor Carpaneto, venerdì scorso, ha subito uno scossone da far tremare la Scala Richter. Giuseppe Rossetti, presidente dei biancazzurri, ha annunciato tramite comunicato stampa la non iscrizione alla serie D. Un messaggio schietto e diretto, com’è solito fare, per dire addio (a malincuore) alla categoria che aveva raggiunto, a forza di promozioni, partendo dalla seconda categoria.
Ora che fare? Il futuro della squadra piacentina è denso di nubi, però rimane aperta l’opzione di auto-retrocedersi e partecipare al prossimo campionato di Eccellenza. C’è tempo fino a domani 29 luglio.
Sono stati due mesi dove ho cercato di coinvolgere più persone per arrivare ad una tranquillità societaria, che era l’obiettivo dell’inizio in serie D. Ho sempre detto che mi davo tempo tre anni per costruire una società divertente da gestire, se questa si trasforma in un patema allora nascono tanti problemi.
Sono deluso della scelta e ci sono rimasto male, però era inevitabile. Cinque mesi fa avevo chiesto aiuto ma non s’è fatto avanti nessuno: questo vuol dire che certe categorie le possono fare solamente quelli che accettano di caricarsi tutte le spese sulle spalle. Mollare un titolo di serie D nella provincia di Piacenza è da pazzi, ed io sono stato uno di quelli.
Potrei fare sia la serie D che l’Eccellenza, ma il problema sta nella quantità di investimenti che sarei disposto a sottrarre alla mia azienda. Cercavo aiuto proprio per questo: fare calcio e preservare l’azienda in vista del futuro. Io non ho un esercizio produttivo ma commerciale, quindi dipendo dalle persone. Non so cosa ci riserverà l’autunno, per cui ho dovuto fare questa scelta. Non mi piango addosso, sto salvando il mio esercizio commerciale.
Se sono da solo, non ha senso. In questo momento sto buttando a mare tutto quello che ho fatto in questi 7-8 anni, dunque quello più rammaricato sono io. Mi dispiace per i tifosi ma non ho tradito.
Ringrazio chi ci ha permesso di retrocedere in Eccellenza però ci devono essere i presupposti. Se devo fare il campionato per tenere dei vincoli, non m’interessa: io non sono il Pro Piacenza che manda i ragazzini allo sbaraglio. Chi vorrà dare un mano è ben accetto, ma senza presupposti possono anche chiudere con il calcio. Finita lì.
L’intervista completa a Giuseppe Rossetti, presidente della Vigor Carpaneto
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