In Cattedrale l’8 giugno la messa con il Vescovo Cevolotto per la solennità del Corpus Domini

Vescovo Cevolotto Corpus Domini
Piacenza, 15 giugno 2006 Processione del Corpus Domini foto Carlo Mistraletti

Giovedì 8 giugno è in programma a Piacenza alle ore 20.30 in Cattedrale la messa per la solennità del Corpus Domini. Presiede la celebrazione il vescovo mons. Adriano Cevolotto; seguirà la processione con il Santissimo Sacramento al Centro “Il Samaritano” in via Giordani dove avrà luogo la benedizione eucaristica. 

Messa con il Vescovo Cevolotto per la solennità del Corpus Domini

“Il Samaritano” ospita numerosi servizi operativi della Caritas diocesana ed è perciò in città una sorta di cittadella della carità. “Se condividiamo il pane celeste, come non condivideremo il pane terreno?”: è questo il tema che accompagna la celebrazione. Il legame Cattedrale-Centro Il Samaritano è simboleggiato dall’eucaristia: il pane consacrato, cioè il corpo di Cristo “spezzato”, donato per amore, unisce la liturgia alla vita quotidiana in cui si è chiamati a vivere la fraternità e al servizio in particolare di chi è più povero.

La festa del Corpus Domini

E’ nata nella Chiesa per sottolineare che l’eucaristia è davvero il corpo e sangue di Cristo. L’origine si deve all’esperienza mistica agli inizi del Duecento vissuta dalla monaca agostiniana belga Giuliana di Cornillon; la religiosa aveva avuto una visione nella quale la Chiesa le si presentava nella forma di una luna piena parzialmente oscurata a significare la mancanza di una festività di grande rilievo. 

La monaca contattò i maggiori teologi del tempo, tra cui l’allora arcidiacono di Liegi, il futuro Urbano IV, chiedendo l’istituzione di una festa dedicata al Corpus Domini. Grazie ai suoi sforzi, nel 1247 il Vescovo di Liegi ne ordinò la celebrazione nella diocesi. Nel 1264 la solennità venne estesa a tutta la Chiesa proprio da papa Urbano IV, che a Liegi aveva a lungo risieduto. 

A confermare tutto ciò era intervenuto anche un fatto miracoloso: l’anno prima a Bolsena l’ostia consacrata aveva sanguinato di fronte all’incredulo sacerdote Pietro da Praga. Il corporale macchiato del sangue dell’ostia di Bolsena è oggi conservato a Orvieto. 

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