Due buone notizie da Piacenza: Una mamma positiva al coronavirus ha partorito a Piacenza. Il bimbo sta bene e non è positivo. Due casi dimessi dall’ospedale di Piacenza.
Donna affetta da coronavirus partorisce all’ospedale di Piacenza. Bimbo e madre stanno bene. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, nel corso di una conferenza stampa in cui ha fatto il punto della situazione in merito al contagio.
La donna, di origini lodigiane, aveva scelto l’ospedale di Piacenza per dare alla luce il proprio bimbo. Le operazioni sono andate per il meglio e il piccolo è risultato negativo al test.
La mamma è risultata positiva insieme al marito, già da qualche giorno. Nella notte tra domenica e lunedì, ha partorito un bimbo che è risultato negativo al coronavirus.
Primi due casi dimessi dall’ospedale di Piacenza. Infermiere che parlò con il paziente 1 che fece il triage (ricoverato il 22 febbraio) torna a casa in isolamento. Un secondo proveniente da Codogno.
Venturi: “Si continua a lavorare con le mascherine per precauzione.”
In emilia 47 casi positivi. 20 in più rispetto a ieri sera. 3 in terapia intensiva.
Primo decesso per un paziente lodigiano che si era presentato all’ospedale di Piacenza con patologie pregresse (polmonari), deceduto a Parma in seguito al suo trasfiguramento in terapia intensiva.
28 casi positivi a Piacenza (8 in più che si sono presentati questa notte). Uno viene da Codogno. Gli altri 7 hanno avuto frequenza nella zona rossa lombarda.
I 3 pazienti a Rimini sono tutti in ospedale e stanno verificando una possibile relazione con paziente positivo, sia del focolaio di Codogno sia di Padova.
I 3 pazienti a Parma provengono da Piacenza, 2 sono in terapia intensiva.
L’assessore Venturi annuncia due buone notizie che riguardano Piacenza:
Primi due casi dimessi dall’ospedale di Piacenza. Infermiere che parlò con il paziente 1 che fece il triage (ricoverato il 22 febbraio) torna a casa in isolamento. Un secondo proveniente da Codogno.
Una mamma positiva al coronavirus ha partorito a Piacenza. Il bimbo sta bene e non è positivo.
A Parma e Modena sono 8 casi in totale, per ciascuna provincia. Reggio Emilia, Bologna e Ferrara non si registrano casi.
A Piacenza siamo quasi a 700 tamponi effettuati.
I casi in terapia intensiva dell’Emilia-Romagna sono ricoverati 2 all’ospedale di Parma (provenienti entrambi da Piacenza), uno è ricoverato all’ospedale di Modena.
Coronavirus. Il presidente Bonaccini al premier Conte: “Tutelare imprese e occupazione, ecco i provvedimenti che servono subito. Misure e risorse non per le sole zone rosse”
Azzerare il ‘contatore’ per far ripartire la Cassa integrazione e sbloccare i fondi di Regioni e Inps per quella in deroga. Assicurare accesso al credito alle imprese. Sostegno al turismo e al commercio. Lettera al presidente del Consiglio sul sistema fieristico firmata con Fontana e Zaia: “Rinvii e calendari rivisti, presa in carico immediata anche di questo problema”
Bologna – Provvedimenti e risorse per i territori colpiti e non limitati alle sole zone rosse, perché le ripercussioni economiche sono ben più ampie; azzeramento dei cosiddetti ‘contatori’ per far ripartire la Cassa integrazione e lo sblocco immediato dei fondi che Regioni e Inps hanno ferme per la Cassa in deroga, per dare loro immediata capacità di manovra sul fronte degli ammortizzatori sociali nei loro territori; assicurare liquidità alle imprese per superare lo stallo determinatosi in questi giorni; sostegno a partire ai settori del turismo, del commercio, culturale e dei servizi. Sono le tre misure che, nell’immediato, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, chiede al Governo per fronteggiare le conseguenze economiche dell’emergenza Coronavirus, sulle quali intende confrontarsi con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nell’incontro che avranno già nei prossimi giorni, al quale parteciperà anche una delegazione delle Regioni più colpite.
“Come ho anticipato in videoconferenza e con una lettera che ho inviato al presidente Conte a nome delle Regioni dopo aver ricevuto subito la sua disponibilità a incontrarci- spiega Bonaccini- occorre definire subito gli strumenti normativi e le risorse finanziarie necessarie a contrastare l’impatto dell’emergenza sul sistema delle imprese e sull’occupazione, per tutelare produzioni e lavoro”.
“Abbiamo addirittura aziende costrette a chiudere o sospendere la propria attività perché una parte significativa del personale è messa in quarantena. Per queste aziende fermarsi significa non rispettare impegni contrattuali, avere problemi con banche e fornitori, non poter pagare gli stipendi”.
Come noto, “poiché siamo nella fase finale del cosiddetto quinquennio mobile per la Cassa integrazione ordinaria e straordinaria e molte imprese hanno esaurito il ‘contatore’, è necessario un provvedimento strutturale per riaprire l’accesso agli ammortizzatori sociali. E abbiamo problemi con le piccole e le micro-imprese, per le quali è necessario accedere alla Cassa in deroga”.
“Altro comparto fortemente in difficoltà è quello del turismo. In attesa di dati certi, si registrano però già disdette in serie con anche eventi, meeting e congressi saltata, come ci hanno confermato operatori e amministratori locali che abbiamo incontrato oggi in Regione. Lo stesso- prosegue- vale per il commercio, di fronte anche alle necessarie misure precauzionali adottate, come per tutti gli operatori del pubblico spettacolo: cinema, teatri, discoteche, ecc. sono chiusi nella nostra Regione a seguito dell’ordinanza emessa d’intesa col Ministero della Salute e non è immaginabile che l’onere economico del provvedimento ricada solo su di loro”.
“Più in generale, è concreta la possibilità che si determinino le condizioni per una stagnazione economica le cui conseguenze potrebbero portare a una emergenza sociale ed economica da scongiurare con ogni mezzo, adottando misure a tutela della produzione, dell’occupazione e dello sviluppo. Anche per questo è indispensabile assicurare liquidità alle imprese attraverso l’accesso al credito, pena l’impossibilità di far fronte ai pagamenti e con il rischio di crisi a catena. Stiamo parlando, ricordo, di aree nelle quali si crea la quota più consistente del Pil dell’intero Paese”.
Bonaccini ribadisce l’imprescindibile necessità che le misure non siano circoscritte alle sole zone rosse, in quanto sono colpite gravemente, seppur in modo diverso, imprese, filiere produttive e comparti in altre zone, come l’Emilia-Romagna, che non possono essere escluse o trascurate. Per questo chiede al Governo tre provvedimenti immediati. I primi due sugli ammortizzatori sociali, perché si valuti l’opportunità di azzerare i contatori della Cassa integrazione guadagni e la possibilità di sbloccare le risorse non spese della Cassa in deroga, per assicurare continuità di reddito ai lavoratori. Terzo, il Governo metta in campo strumenti immediati per l’accesso al credito da parte delle aziende per impedire crisi di liquidità”. C’è infine “un fattore altrettanto strategico, che riguarda la nostra presenza nel mondo e del mondo in Italia: da un lato quindi la presenza sui mercati esteri e dell’internazionalizzazione delle nostre imprese, soprattutto in Regioni con una capacità di export fra le più elevate in Europa, dall’altro i flussi turistici nel nostro Paese”.
Ecco perché, ad esempio, “insieme ai presidenti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, stiamo inviando una nota congiunta al presidente del Consiglio sul tema degli enti fieristici: tutti i calendari sono stati rivisti e tutte le manifestazioni internazionali spostate. Serve pertanto una presa in carico tempestiva anche di questo problema, di fronte alla possibilità di un fermo del settore, con ricadute pesanti sia dirette sia sull’indotto”.
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