L’ultima finale di questa ventunesima edizione del Concorso Bettinardi, dopo quelle dedicate alle categorie dei solisti e dei gruppi che si sono tenute nelle scorse settimane, si terrà sabato 17 febbraio alle ore 21.30 presso il Milestone Live Club, il locale di musica dal vivo del Piacenza Jazz Club. Obiettivo della serata è quello di stabilire quale sia la più bella voce del jazz italiano scelta tra le finaliste. Sono tutte ragazze sotto i 30 anni le cantanti jazz che hanno inviato le loro demo al Piacenza Jazz Club e che hanno messo a dura prova il lavoro della giuria, chiamata a scegliere le voci meritevoli di accedere alla finale.
Il Concorso, nato in abbinamento al Piacenza Jazz Fest, è stato ideato per dare visibilità ai giovani talenti del jazz italiano che vogliono emergere in questo ambito, grazie all’immancabile sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e al contributo di Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy.
Nel corso della finale al Milestone ciascuna delle finaliste si esibirà con tre brani di propria scelta accompagnata dal trio ritmico di docenti della Milestone School of Music, Giovanni Guerretti al pianoforte, Alex Carreri al contrabbasso e Luca Mezzadri alla batteria.
Ad ascoltarle con grande attenzione, oltre al pubblico in sala, vi sarà la Giuria che decreterà le prime due classificate, alle quali andranno 1.200 euro oltre all’ingaggio per l’edizione 2025 del Piacenza Jazz Fest nel caso del primo posto, un assegno di 600 euro per il secondo posto.
La giuria chiamata a valutare le esecuzioni delle finaliste sarà presieduta dalla cantante Diana Torto, splendida voce del Jazz italiano e insegnante al Conservatorio di Bologna e Verona oltre che ai corsi di alta formazione di Siena Jazz, affiancata dalle cantanti e docenti Debora Lombardo e Claudia Pantalone, dal musicista e direttore di coro Andrea Zermani e dalla giornalista ed esperta Lorenza Cattadori.
Da Milano arriva la prima finalista Cecilia Barra Caracciolo che interpreterà un brano swingante della coppia Kern Hammerstein dal titolo “Nobody Else But Me”, e due brani invece scritti da lei dal titolo “Best & Worst”.
Noemi Fiorucci, di Montefiascone, in provincia di Viterbo, canterà la sognante “Luiza”, composta da Antonio Carlos Jobim oltre a “You’d Be So Nice To Come Home To ”, brano di Cole Porter che si è prestato nel tempo a interpretazioni molto diverse per stile e approccio e “Synthetic” di Alfonso Santimone, un musicista e compositore italiano contemporaneo.
Si cambierà atmosfera con la terza finalista Giuditta Franco, cantante trevigiana formatasi in Italia e all’estero che porterà “I Thought About You” della coppia Van Heusen Mercer, la super romantica “What Are You Doing The Rest Of Your Life?” di Michel Legrand chiudendo con “You Go To My Head” di Fred Coots.
La terzina della quarta finalista Valeria Mancini de L’Aquila, prevede in apertura un brano del chitarrista e cantautore Guinga, tra i nomi più importanti della musica popolare brasiliana degli ultimi decenni, un vero poeta dello strumento, dal titolo “Saci”, “Invitation”, uno dei meglio riusciti di Kaper con parole di Paul Francis Webster e un classico che sconfigge il tempo come “Someone To Watch Over Me”, della coppia George e Ira Gershwin.
Anima brasiliana particolarmente spiccata anche per l’ultima cantante a esibirsi: Perla Palmieri, di Catelraimondo, in provincia di Macerata, che ha scelto di presentarsi alla giuria con un brano molto vivace dell’artista, cantante, compositrice, bandleader e pianista Tania Maria dal titolo “Yatra-Ta”, che si contrappone a quello più malinconico “Choro Pro Ze” di Guinga. Si cambierà totalmente atmosfera con il classico “Social Call” scritto da Jon Hendricks e Gigi Gryce.
Con questa terza finale si chiude la XXI edizione del Concorso Bettinardi. Nel prossimo Piacenza Jazz Fest, con partenza imminente, saranno in cartellone anche i giovanissimi vincitori dello scorso anno insieme ai grandi nomi internazionali per una tradizione che si rinnova di anno in anno.
La finale Gruppi del Concorso nazionale “Bettinardi” per giovani talenti del jazz italiano (XXI edizione), tenutasi sabato 10 febbraio al Milestone Live Club di Piacenza, ha portato sul podio più alto i toscani Saihs, che hanno dimostrato di avere i numeri grazie a un’esibizione convincente e coinvolgente.
Il sestetto, che vede un compatto fronte fiati composto da Giulio Mari alla tromba, Matteo Zecchi al sax tenore e Giulio Tullio al trombone con una decisa sezione ritmica alle spalle con Lorenzo Fiorentini al pianoforte, Giulio Barsotti al contrabbasso ed Edoardo Battaglia alla batteria, si è esibito in una perla del bepop che il grande Bud Powell dedicò alla figlia dal titolo “Celia” e agli originali brani composti da due dei componenti del gruppo dal titolo “Emulazione 1” e “Distopia”. Ai sei è andato un premio di 1.600 euro e un ingaggio nel cartellone principale del Piacenza Jazz Fest edizione 2025, a cui il concorso è legato fin dalla sua nascita.
Secondi i Naked Boys con una formazione che vede Matteo Diego Scarcella al sax, Pier Simone Cinelli alla chitarra, Andrea Esperti al contrabbasso e Francesco Benizio alla batteria. Anche nel loro caso prima due brani originali composti dal chitarrista del gruppo, dal titolo “Il piede sbagliato” e “Captain C chord”, e come standard “Evidence”, una composizione impegnativa di Thelonius Monk per via degli insoliti posizionamenti ritmici. A loro spettano 800 euro.
Il folto pubblico presente in sala ad ascoltare questi talenti del jazz italiano come da tradizione è stato chiamato ad esprimere la sua preferenza e la maggioranza dei voti sono andati al Marco Ullstein 5et, un gruppo che si esibisce perlopiù nel nord Europa, raccogliendo già notevoli consensi. Anche per loro due brani originali composti dal leader, il vibrafonista Marco Ullstein, e uno standard di Joe Henderson dal titolo “Jinrikisha”.
Il Concorso nazionale abbinato al Piacenza Jazz Fest, che festeggia quest’anno la sua ventesima edizione, è organizzato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club, con il sostegno determinante della Fondazione di Piacenza e Vigevano e con il supporto di Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy.
I gruppi in lizza ammessi alla finale erano quattro (da citare anche gli Space Dementia, anch’essi bravissimi) e a valutarli come sempre una giuria di esperti di cui era presidente il saxofonista Tino Tracanna, composta da musicisti, giornalisti ed esperti di musica afroamericana. Prima della lettura della classifica Tracanna ci ha particolarmente tenuto a specificare che tutti i gruppi ascoltati avevano un livello di preparazione altissimo e che pochissimi decimali di punti staccavano una valutazione dall’altra.
L’organizzazione si complimenta con tutti i partecipanti e augura loro un futuro brillante, come dimostrato nel corso di questa finale.
La prossima finale sarà quella della sezione Cantanti e si terrà sempre al Milestone sabato 18 febbraio alle ore 21.30.
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