Ventimila agricoltori alla manifestazione di Parma, Gallizioli Direttore di Coldiretti Piacenza: “In difesa della salute e del cibo italiano” – AUDIO

Ventimila agricoltori Parma Coldiretti Piacenza

Ventimila agricoltori a Parma Gallizioli Direttore di Coldiretti Piacenza: “In difesa della salute e del cibo italiano”. Un grande corteo pacifico non di protesta, ma a difesa soprattutto delle nuove generazioni,  guidato dal presidente nazionale Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo, partito dal parco 1° maggio della cittadina per raggiungere la sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare. Si tratta dell’ente incaricato di valutare l’immissione al consumo dei nuovi alimenti che ha sede proprio nella città ducale, simbolo della Food Valley nazionale dove vengono prodotte tante eccellenze della Dieta mediterranea messe oggi a rischio dagli alimenti che l’Agenzia è chiamata a valutare.

A Parma presente la  delegazione di centinaia di soci di Coldiretti Piacenza, guidata dal direttore Roberto Gallizioli intervistato da Radio Sound.

Abbiamo bisogno di più Europa, non siamo contro! Abbiamo però bisogno di una Europa diversa, più vicina ai territori, al mondo agricolo e a un cibo di qualità.

Cosa preoccupa di più?

I temi sono tanti. Sicuramente alla Commissione Europea chiediamo più coraggio. In particolare risorse adeguate per sostenere il settore. Meno burocrazia perché ci sta uccidendo. Poi l’origine obbligatoria per tutti i prodotti, l’abolizione delle regole dell’ultima trasformazione doganale che permette di far diventare italiani cibi che non lo sono e tutto il tema delle etichette allarmistiche. 

Ventimila agricoltori alla manifestazione di Parma, Roberto Gallizioli Direttore di Coldiretti Piacenza

Al corteo, assieme alle bandiere gialle dell’organizzazione con il tricolore italiano sventolano quelle blu dell’Unione Europea a sottolineare il sostegno all’Europa, ma con una richiesta forte di avere un’Europa diversa, a cui oggi si chiede più coraggio. Sui centinaia di cartelli esposti dai manifestanti, si leggono alcuni slogan come “Cibo dalle campagne non dai laboratori”, “Più ricerca medica”, “I cittadini europei non sono cavie”, ma anche “Coltiviamo un futuro di pace”, “Stop alle guerre militari e commerciali” e “L’Europa ci serve come il pane”. Ma all’Europa i partecipanti chiedono un deciso cambio di passo su temi cruciali come quello della burocrazia che soffoca gli agricoltori. Per Coldiretti c’è bisogno di un’Europa che ascolti davvero i bisogni della gente e non le lobby o le multinazionali, di un’Europa attenta alla difesa dell’identità di ogni Stato.

Studi medici clinici

Coldiretti, come richiesto da illustri scienziati, è scesa in piazza per chiedere che vengano fatti studi medici clinici e preclinici, prima di dare il via libera ai cibi cellulari e di fermentazione di precisione, per tutti i prodotti compresi quelli già presentati prima del 1 febbraio 2025. Un tema importante per l’intera popolazione e secondo un’indagine Noto Sondaggi 2024, sette italiani su 10 si dichiarano contrari al consumo di carne, latte e altri cibi fatti in laboratorio, l’8% in più rispetto al 2023.

1000 Comuni

In piazza a sostenere l’iniziativa, oltre 1000 comuni rappresentati con molti gonfaloni provenienti da tutto il Paese, tra cui il comune di Pollica, comunità emblematica della Dieta Mediterranea patrimonio Unesco, presente con il sindaco Stefano Pisani. Numerose associazioni di categoria come quella dei consumatori del Codacons e dell’Adusbef, Federbio, Fipe (l’associazione italiani dei pubblici esercizi leader nel settore della ristorazione), rappresentanti di Natura Sì, oltre ad altre sigle che hanno manifestato il sostegno pur non potendo essere in piazza. Presenti anche i rappresentanti di due organizzazioni agricole europee: Juan Luis Delgado vicepresidente della spagnola Asaja e Patrick Benezit presidente francese della Fnb, una delle più grandi rappresentanze di allevatori d’Europa.

Facciamo Luce

A supportare la mobilitazione, anche la campagna digitale #facciamoluce, per informare i consumatori sui potenziali rischi di questi prodotti e promuovere un’alimentazione consapevole, radicata nella tradizione agricola italiana. Attraverso sticker simbolici a forma di lampadina e contenuti mirati, l’iniziativa invita a riflettere su ciò che arriva sulle nostre tavole e a dare voce ai dubbi sollevati dalla comunità scientifica.

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