L’ospedale “Guglielmo di Saliceto” di Piacenza, grazie a un reparto di eccellenza come la Terapia intensiva respiratoria, è stato scelto come uno fra i nove centri, a livello nazionale, in grado di certificare le competenze in ventilazione meccanica non invasiva. “Un riconoscimento importante – osserva Cosimo Franco, direttore di Pneumologia e Utir – dopo tutto il lavoro svolto in questi ultimi anni e soprattutto durante i delicatissimi giorni del Covid”.
L’Associazione italiana pneumologi ospedalieri
L’Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo) continua a creare competenze specifiche in vari settori della pneumologia. Dopo il sonno e la riabilitazione respiratoria, intende ora certificare le competenze sulla ventilazione meccanica non invasiva. Per formare i pneumologi in questo ramo specifico della disciplina, ha selezionato nove centri in tutta Italia, fra cui, appunto, l’ospedale di Piacenza (in Emilia-Romagna anche il policlinico “Orsola-Malpighi” di Bologna).
Per i medici-corsisti il progetto Sirena (la certificazione è in “Esperto in supporti respiratori non invasivi nell’insufficienza respiratoria acuta”) prevede due lezioni teoriche (che si terranno a Milano) e la frequenza obbligatoria in due dei nove centri. Trentacinque ore nel primo centro, 20 nel secondo.
Cos’è la ventilazione meccanica
“La ventilazione meccanica – afferma Franco – si applica su malati respiratori acuti che hanno bisogno di un aiuto decisivo, dai bronchitici cronici a chi – come accaduto durante il Covid – soffre di brutte polmoniti”. Dietro questo ruolo da protagonista di Piacenza c’è anche un articolo scientifico che il dottor Franco ha pubblicato sullo European Respiratory Journal. Uno studio che ha dimostrato come, durante il Covid, i malati con una gravissima insufficienza respiratoria potevano essere trattati anche al di fuori della rianimazione. La mortalità, in quel particolare frangente, risultava uguale.
Uno studio che ha messo in evidenza le competenze di Piacenza. “Il nostro reparto di terapia intensiva, così tecnologicamente avanzato, ce lo invidiano in tanti. L’intera équipe, inoltre, è addestrata su procedure, istruzioni operative e metodi che le permettono di intervenire nel miglior modo possibile sul malato respiratorio acuto. La ventilazione meccanica non invasiva, nello specifico, evita al paziente di essere intubato e finire in rianimazione”, dice Franco.
I medici-corsisti, guidati dal dottor Franco e dalla sua équipe, alla fine del corso saranno inseriti in un registro nazionale dei medici esperti in ventilazione meccanica non intensiva. Una specializzazione che durerà due anni e che consentirà, all’azienda ospedaliera che ne avesse necessità, di poter scegliere il medico certificato di cui ha bisogno.
Al termine del corso, che inizierà in autunno, un esame di due ore (una parte teorica, l’altra pratica).
Per ulteriori informazioni rivolgersi a certificazionesirena@aiporicerche.it.
Per aderire al programma è possibile scaricare la scheda di adesione alla certificazione dal sito www.aiponet.it
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