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Venticinquesimo Columban’s Day, Piacenza e l’Europa insieme verso il Giubileo della speranza

Venticinquesimo Columban’s Day è stato ospitato a Piacenza domenica 23 giugno. Lo sguardo di mons. Adriano Cevolotto nella sua omelia alla messa in Cattedrale, anche alla luce del messaggio inviato alla manifestazione da papa Francesco, è rivolto all’Europa, a quell’intreccio di popoli “fondato – sono le parole del Vescovo – sullo scambio e sulla ricerca comune di ciò che ci accomuna senza omologarci”.

Venticinquesimo Columban’s Day, il messaggio del Pontefice

Nel suo messaggio il Pontefice ha sottolineato che l’attualità della testimonianza e del messaggio di San Colombano sta nel bisogno della “linfa evangelica” per continuare a bonificare con la terra anche i nostri cuori e i nostri pensieri, “contribuendo a costruire l’Europa dei popoli, unita nella convivialità delle differenze e aperta all’incontro e al dialogo con le altre civiltà del mondo”.

Venticinquesimo Columban’s Day, il pensiero del Vescovo

Colombano – sintetizziamo il pensiero del Vescovo – chiese all’abate del suo monastero di Bangor, padre Comgall, di poter partire dalla sua Irlanda per annunciare il Vangelo. Erano i primi passi della sua “Peregrinatio pro Christo”. Partì, ma come accadde in modo analogo per la figura biblica di Abramo, la sua meta non era tanto una destinazione geografica, quanto piuttosto una ragione di vita: Gesù Cristo. È lui che permette all’uomo di aprire strade nuove, di camminare con una speranza che dà un senso anche al lasciare terra, casa e parentela. Colombano – aggiunge il Vescovo – ci introduce efficacemente al prossimo Anno Santo il cui tema è “Pellegrini di speranza” e ci testimonia che “c’è futuro, c’è speranza laddove c’è più Vangelo”.

Il Vangelo portato da Colombano e dai suoi monaci

Il Vangelo portato da Colombano e dai suoi monaci “ha fatto crescere nella fede, socialmente e culturalmente, una terra segnata dalle tante povertà”. Non a caso otto comunità della diocesi di Piacenza-Bobbio sono dedicate al santo monaco irlandese.

Venticinquesimo Columban’s Day, la gratitudine del Vescovo

Il Vescovo ha espresso parole di gratitudine per il Santo Padre e per l’opera compiuta dall’Associazione Amici di San Colombano a cui si deve l’avvio e il sostegno in tutti questi anni del percorso del Columban’s Day.

Il Meeting internazionale delle comunità Colombaniane

Il Meeting internazionale delle comunità colombaniane nel 2025 si svolgerà il 13 luglio nella Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria a Carlow in Irlanda, nella cui diocesi si erge il monte Leinster. Qui, alle sue pendici, nella cittadina di Myshall si ritiene che abbia avuto inizio l’avventura di san Colombano. Lo ha annunciato alla messa in Cattedrale a Piacenza mons. Denis Nulty, vescovo di Kildare and Leighlin.

Il Messaggio del Dott. Mauro Steffini

Al termine della messa il dott. Mauro Steffenini, presidente dell’Associazione Amici di San Colombano per l’Europa, è intervenuto per esprimere il grazie da parte di tutti i partecipanti a mons. Cevolotto per aver accolto a Piacenza il venticinquesimo Columban’s Day. “Ci sentiamo una piccola «minoranza creativa” – ha detto citando papa Benedetto XVI – che ha un’eredità di valori che non sono cose del passato, ma sono una realtà viva che può aiutare l’Europa a recuperare il meglio del suo patrimonio. Colombano ci scuota ancora una volta dal sonno della nostra mediocrità e del nostro torpore per domandare a Cristo la sua luce alla nostra lucerna, perché continuamente arda per noi, brilli per gli altri”.

L’omelia di mons. Cevolotto

Carissimi confratelli nell’episcopato, sacerdoti, religiose e religiosi. Carissimi fratelli e sorelle, in particolare mi rivolgo a voi che provenite da diversi paesi dell’Europa. Benvenuti/e. A voi, gentilissime autorità il mio e nostro più cordiale saluto e ringraziamento per aver accettato di condividere con noi questo annuale appuntamento itinerante.

Un rispettoso e caloroso saluto all’Ambasciatrice della Repubblica d’Irlanda presso la Santa Sede.Sono certo di interpretare il sentimento di noi tutti nell’esprimere a papa Francesco un sincero e devoto ringraziamento per il suo illuminante e partecipato messaggio autografo che ci ha onorato.

A quindici giorni dalle elezioni Europee colgo il nostro incontrarci come un rinvio alle ragioni lontane che fanno di tanti popoli un intreccio, fondato sullo scambio e sulla ricerca comune di ciò che ci accomuna senza omologarci.

Il messaggio del Santo Padre

È quanto il Santo Padre ci ha scritto: l’attualità della testimonianza e del messaggio di S. Colombano sta nel bisogno della “linfa evangelica” per continuare a bonificare con la terra anche i nostri cuori e i nostri pensieri, “contribuendo a costruire l’Europa dei popoli, unita nella convivialità delle differenze e aperta all’incontro e al dialogo con le altre civiltà del mondo”.

È necessario in questo momento esprimere un grato apprezzamento all’Associazione Amici di S. Colombano che hanno avuto l’intuizione e la determinazione di avviare questo appuntamento. Anche loro hanno iniziato un cammino segnato più da incertezza e sana incoscienza che da chiarezza del percorso da intraprendere.

Le tradizioni Colombaniane in Europa

Grazie perché oggi possiamo dire che anche questo meeting sta favorendo lo sviluppo in larghezza e in profondità della scoperta e valorizzazione della tradizione colombaniana. Si è fatta più chiara la storia e la geografia di questa presenza in Europa.

Questo venticinquesimo appuntamento abbiamo voluto celebrarlo in questa Cattedrale per raccogliere idealmente le otto piccole comunità le cui chiese sono dedicate al nostro santo monaco. Spesso testimonianza di celle monastiche che favorirono la diffusione dell’opera di Colombano e dei suoi monaci nell’intero vasto territorio della nostra diocesi.

Pellegrini di speranza è il tema dell’ormai imminente Giubileo. Nella Bolla di indizione, Spes non confundit, papa Francesco ci invita, in ordine alla speranza, a guardare alla testimonianza dei martiri. Ma possiamo dire che Colombano con la sua Peregrinatio pro Christo ci introduce efficacemente al prossimo Anno Santo. In età più che adulta per quel tempo egli chiese con insistenza di farsi pellegrino, in nome di Cristo e per testimoniarlo e annunciarlo.

La richiesta inoltrata a padre Comgall non aveva una destinazione, una meta geografica, ma Gesù Cristo, che apre continuamente cammini. Nessuna meta sarà mai quella definitiva, ogni approdo prevede sempre una ripartenza.Il suo biografo, Giona, riconduce la ragione del suo desiderio all’esperienza di Abramo. Colombano sentì rivolto anche a sé l’imperativo del Signore: “vattene…verso la terra che ti indicherò” (Gen 12,1).

Si mette in cammino. È disposto a lasciare ciò che è noto e rassicurante solo chi custodisce la promessa che c’è una terra abitabile verso cui andare. Non è la terra ereditata, è un cielo e una terra nuova. Pellegrino e speranza è per Colombano un binomio inscindibile. Chi spera diventa pellegrino; è pellegrino chi ha una ragione per cui lasciare terra, casa, parentela.

La speranza ha un nome: Gesù Cristo.

“[…] renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione”: Colombano conferma la promessa di Dio che chi assume per sé la postura del pellegrino diventa benedizione. La storia delle nostre comunità testimonia di come Colombano e i suoi monaci siano stati una benedizione. Sono stati Vangelo, come ricorda l’Apostolo, che ha fatto crescere nella fede, socialmente e culturalmente, una terra segnata dalle tante povertà. Rimane una lezione attuale anche per noi: c’è futuro, c’è speranza laddove c’è più vangelo, che cammina con lo stesso coraggio di questi tredici uomini che contano sulla potenza del Signore che li guida più che sulle proprie forze. Non possiedono il Vangelo da predicare, lo fanno accadere. È l’ennesima conferma della logica del Regno che è simile al granello di senape o ad un pugno di lievito nella pasta.

Il pellegrino è tutt’altro che timoroso, ha la forza della certezza che “niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino”, per questo motivo “la speranza cristiana non illude e non delude” (Spes non confundit, 3).

Per intercessione di San Colombano

Per l’intercessione di S. Colombano il Signore doni alle nostre comunità e alle nostre Chiese di maturare la fedeltà creativa, generata dall’azione dello Spirito Santo che ci radica nel mistero di Gesù Cristo dentro alle sfide che questo nostro tempo ci consegna.

Il messaggio inegrale del Papa

Cari fratelli e sorelle!
Rivolgo il mio saluto a tutti voi, riuniti a Piacenza per partecipare al XXV Meeting internazionale delle comunità colombaniane, Columban’s Day 2024, in particolare al Vescovo di Piacenza-Bobbio, Mons. Adriano Cevolotto, agli altri Vescovi e alle Autorità civili. Il fatto che da venticinque anni si rinnovi tale appuntamento nel nome del grande Abate irlandese, tessendo una rete di amicizia spirituale e
culturale in quella parte dell’Europa dove egli e i suoi compagni lasciarono l’impronta della loro benefica presenza, è un segno di cui rallegrarsi. Non si tratta infatti di mera commemorazione storica, né tanto meno folcloristica: si tratta piuttosto dell’impegno di promuovere la conoscenza di San Colombano e della sua eredità come ricchezza per l’oggi, in ambito sia ecclesiale sia civile.

L’Europa

Questo potrebbe a prima vista apparire velleitario, tanta è la differenza tra l’Europa attuale e quella dei secoli VI e VII, e così lontano dal nostro è il modello di vita proposto dal santo Abate e dai suoi compagni.
Eppure, proprio questo contrasto, questa diversità fanno sì che la testimonianza e il messaggio di San Colombano risultino particolarmente interessanti, addirittura attraenti per noi che viviamo immersi in un
materialismo pratico e spesso in una sorta di neo-paganesimo. In effetti, i monaci irlandesi di quell’epoca si facevano pellegrini e missionari nel continente per rievangelizzare vasti territori dove la prima fioritura cristiana rischiava di andare perduta: il lavoro di bonifica e di coltivazione che compivano sui terreni, lo facevano anche nel campo dello spirito, della mentalità e dei costumi. E così la testimonianza dei monaci colombaniani, come altrove quella dei benedettini, contribuì in maniera decisiva a preservare e rinnovare la civiltà europea.

Il bisogno di questa linfa

Anche oggi abbiamo bisogno di questa “linfa” evangelica, perché le comunità ecclesiali e civili del continente non perdano la loro identità, non si sciolgano in una globalizzazione omologante, in balia dei poteri dominanti, ma possano esprimere la loro fede e la loro cultura con fedeltà creativa alle loro tradizioni, contribuendo a costruire l’Europa dei popoli, unita nella convivialità delle differenze e aperta all’incontro e al dialogo con le altre civiltà del mondo. Vi ringrazio, pertanto, cari fratelli e sorelle, per la vostra partecipazione a questa iniziativa; ringrazio in particolare quanti tra voi si impegnano a portarla avanti attingendo all’ispirazione evangelica e in rispettosa collaborazione con le autorità civili. Su tutti voi e sulle vostre comunità invoco la protezione di San Colombano, di cuore vi benedico e vi
chiedo per favore di pregare per me.

Il messaggio Integraledel Dott. Mauro Steffenini

Carissimo Vescovo Adriano,

i pellegrini giunti da varie parti d’Europa e della Diocesi la ringraziano per averli accolti in questa Cattedrale. Siamo qui riuniti nel giorno del Signore accogliendo l’invito di San Colombano, il cui esempio di maestro nella fede è sempre attuale e ci esorta ad essere di Cristo, non di noi stessi, oggi, come allora. Il suo appello ad essere di Cristo, nella libertà e nella dignità di figli e fratelli, risuona in tutta la sua novità.

Insegnamenti che non hanno lasciato indifferenti

Da queste terre, dove è passato 1410 anni fa, l’eco dei suoi insegnamenti non ci lascia indifferenti, e aiuta ad alimentare la nostra speranza cristiana. Il suo ricordo e i suoi ideali rivivono in questi pellegrini che rappresentano, qui, oggi, le varie comunità di provenienza, molte delle quali di piccole dimensioni, raggiunte tutte dal vento della secolarizzazione, della scristianizzazione e dello scoraggiamento. Ci sentiamo una piccola “minoranza creativa”, – così definiva esperienze come queste Benedetto XVI – che ha un’eredità di valori che non sono cose del passato, ma sono una realtà viva che può aiutare l’Europa a recuperare il meglio del suo patrimonio.

Il ringraziamento ai pellegrini

Ringrazio i pellegrini presenti con i loro pastori vescovi e parroci, con i sindaci a rappresentare le comunità colombaniane. Un grazie particolare va alle realtà piacentine che, con grande impegno, si sono preparate a vivere più intesamene questo momento conclusivo, alla città di Piacenza, alle varie associazioni che si rifanno direttamente e indirettamente a san Colombano, alle altre autorità religiose e civili convenute e a tutti gli amici di San Colombano presenti, in particolare a coloro che si sono adoperati a vario titolo alla riuscita dei vari appuntamenti. E’ questa l’occasione per ringraziare gli organizzatori dei precedenti meeting che ci hanno permesso di tagliare il traguardo del quarto di secolo.

Pio XI ebbe a dire di Colombano che “rifulse di così tanta luce che la terra ancor di essa si illumina”. In questi giorni questa luce si è ravvivata, ha rischiarato Piacenza e ha illuminato le sue vallate, attraverso la peregrinatio e la venerazionedelle sue reliquie ma anche attraverso noi, cittadini di un’Europa tutta, ancora una volta in decadenza – per usare le sue parole. Attingendo dalla sua testimonianza, che rimane una perenne fonte di rinnovamento spirituale e missionario, non ci lasciamo influenzare o scoraggiare dallo sguardo gelido dell’indifferenza o dai venti burrascosi dell’ostilità (dall’omelia nel 2018 a Dublino di papa Francesco).

Colombano ci scuota ancora una volta dal sonno della nostra mediocrità e del nostro torpore per domandare a Cristo la sua luce alla nostra lucerna, perché continuamente arda per noi, brilli per gli altri.

Annuncio del XXVI Columbna’s Day

Cari confratelli nell’episcopato e nel sacerdozio
Autorità civili e amici tutti di San Colombano
Cari fratelli in Cristo

La speranza è il messaggio centrale del prossimo Anno santo e Papa Francesco invita ad avere parole di speranza e ad essere pellegrini di speranza. Incoraggiati e guidati dall’esempio di San Colombano, che fu Peregrino pro Christo per le strade dell’Europa, seminando speranza, ci porremo ancora una volta sotto la sua sequela per aderire a questo invito.

Ci porteremo nel 2025 dove San Colombano è nato, dove ha avuto inizio il suo lungo cammino durato tutta la sua vita e che ha lasciato una traccia indelebile nella storia dell’Europa e di noi europei, ancora oggi. Sarà la prima volta che il Columban’s Day verrà celebrato nella Repubblica d’Irlanda.

Appuntamento in Irlanda a Carlow

Vi aspetto a Carlow, in Irlanda, nella cui Diocesi si erge il monte Leinster, alle cui pendici, nella cittadina di Myshall si crede abbia avuto inizio l’avventura di questo uomo dalla fede incrollabile e dove ha inizio il Cammino di San Colombano che attraversa l’Europa.

Così si esprime Papa Francesco nella Bolla di indizione dell’Anno Santo 2025: “Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita. Il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità. Anche nel prossimo anno i pellegrini di speranza non mancheranno di percorrere vie antiche e moderne per vivere intensamente l’esperienza giubilare”. E il Cammino di San Colombano si ripropone come un’opportunità per vivere al meglio il Giubileo.

Evento previsto per domenica 13 luglio 2025

Sono lieto di accogliervi tutti nella Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria di Carlow domenica 13 luglio 2025 per vivere un’intensa esperienza di grazia e di comunione perché la testimonianza luminosa di Colombano, possa essere per tutti noi un’occasione speciale per rianimare la speranza che è in noi, e che non delude, perché si fonda sull’amore di Cristo.

L’augurio che rivolgo a voi tutti è che, animati dalla fede e sorretti dalla carità, possiamo essere anche noi essere pellegrini di pace per dispensare a tutti gesti di speranza.

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