“Ippogrifo vergogna questa zona è una fogna“. Recitava così uno degli striscioni affissi dall’associazione Veneto Fronte Skinheads questa notte in via Pennazzi, davanti al Petit Hotel. Parliamo dell’albergo che ospita i minori non accompagnati arrivati a Piacenza. La struttura, come noto, è salita alla ribalta delle cronache e del dibattito politico per la gestione degli stessi ospiti. I minorenni accolti all’interno dell’hotel, infatti, parrebbero preferire una vita allo sbando piuttosto che partecipare a corsi e iniziative di integrazione. La gestione di questi giovani è in mano alla cooperativa Ippogrifo: da parte di alcuni esponenti del centrodestra, negli ultimi giorni, sono giunte critiche alla cooperativa, accusata di non saper gestire gli ospiti minorenni, incarico per il quale però ha ricevuto finanziamenti e fondi pubblici.
Questa notte gli attivisti di destra radicale hanno affisso due striscioni proprio per protestare contro questa situazione. Ad accompagnare l’azione, una nota scritta che riportiamo.
La nota del Veneto Fronte Skinheads
Come Associazione Culturale Veneto Fronte Skinheads siamo stati fra i primi a denunciare l’inaccettabile gestione da parte dei vari governi italiani dei flussi migratori clandestini che quotidianamente invadono la nostra nazione che hanno drammaticamente impoverito sia dal punto di vista sia finanziario (tramite il famigerato e più volte denunciato “business dell’accoglienza”) che sociale l’Italia.
Alla luce della totale mancanza di rispetto nei confronti dei contribuenti nonché della sicurezza di cittadini ed esercenti della città di Piacenza da parte dell’attuale amministrazione riconducibile ai partiti della sinistra, abbiamo deciso di esprimere il proprio disgusto affiggendo due striscioni:
“Ippogrifo vergogna questa zona è una fogna” e “Con i soldi dei cittadini mantenete clandestini” per puntare il dito sulla fallimentare e molto onerosa per le casse del Comune gestione dei clandestini con particolare riferimento alla gestione dei minorenni non accompagnati.
Le cooperative con cui sono stati stipulati i contratti che dovrebbero provvedere alla gestione ed all’istruzione di questi minorenni arrivati illegalmente in Italia si stanno dimostrando totalmente incapaci di provvedere agli incarichi affidati trasformando il quartiere dove vivono questi clandestini in una zona degradata ed insicura nonostante le decine di migliaia di euro percepite.
Violenza, spaccio e furti sono all’ordine del giorno ed in nome di tolleranza ed inclusione, complice anche una buona parte della stampa locale che preferisce tacere questi comportamenti criminosi, troppo spesso nascosti.
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