“Green pass o non pagati: dove sono i sindacati?”. E’ lo striscione apparso questa notte sulla parete della sede Cgil di Piacenza, in via XIV Maggio. Lo striscione porta la firma Veneto Fronte Skinheads. Di seguito una nota con cui l’associazione rivendica il gesto spiegandone le motivazioni.
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’introduzione del greenpass negli ambienti di lavoro, l’Associazione culturale Veneto Fronte Skinheads denuncia la propria rabbia e sbigottimento dinnanzi al quasi totale silenzio dei maggiori sindacati sulla vicenda!
È ignobile oltre che assurdo che le uniche timide prese di posizione contrarie siano state espresse da UGL e sommessamente da Landini in extremis l’altro giorno, mentre un silenzio assordante provenga dalle altre organizzazioni sindacali.
L’accettazione supina di una misura draconiana, discriminatoria e che nulla ha a che vedere con una millantata profilassi per contrastare la pandemia, dimostra non solo il fallimento dei sindacati come forma di tutela dei lavoratori, ma soprattutto il loro asservimento al mondo politico ed industriale, nonché quello dei suoi vertici ai benefit economici per i quali hanno evidentemente tradito i lavoratori!
Nella paventata ed auspicata da Confindustria ipotesi tutto ciò comporterà un aumento dei costi a carico dei lavoratori non vaccinati per i tamponi da effettuarsi ogni due giorni per poter lavorare, in un momento storico già contraddistinto da una precarietà lavorativa come mai prima d’ora in cui gli stipendi dei lavoratori tendono sempre più al ribasso; molto probabilmente darà poi la ghiotta occasione ai datori di lavoro per procedere a licenziamenti facili, con il beneplacito di sindacalisti collusi, discriminando così di fatto chi per ragioni intime e strettamente personali, ha deciso di non sottoporsi a vaccino.
Ci siamo già espressi a riguardo del ricattatorio lasciapassare verde, ma vorremmo aggiungere che se il fine ultimo fosse veramente quello di contenere la diffusione di una pandemia, sarebbe molto più logico ed utile a tal fine tamponare i dipendenti con maggiore regolarità, dato che il possedimento del greenpass non impedisce assolutamente la possibilità di contagio.
Sono ben lontani i ricordi delle lotte sindacali alla Corridoni o del socialismo di Bombacci, dinnanzi ai nani che al giorno d’oggi rivestono certe cariche sindacali, ma se davanti a tutto ciò i sindacati non prenderanno una forte e decisa presa di posizione contraria al greenpass, esaleranno il loro ultimo respiro, sancendo la morte di un idealismo sindacale che nei secoli scorsi ha duramente animato battaglie nobili per la tutela e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori!
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