Valorizzare il fiume Po e i territori rivieraschi. Promuovere il turismo e le eccellenze delle varie zone. Questo è l’obiettivo della grande rete avviata dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po, da Legambiente e Università degli Studi di Parma. Il tutto insieme ai sindaci dei comuni coinvolti e alle Regioni. Questa mattina, a palazzo Gotico, l’insediamento dell’assemblea plenaria dei sindaci durante il convegno “La riserva Mab Unesco PoGrande, un’opportunità da cogliere”.
“E’ la prima assemblea pubblica tra i sindaci. Oggi inizia il percorso e la condivisione di idee. Al centro la sostenibilità del territorio, per migliorare il territorio dal punto di vista ambientale. Ma anche la concezione del fiume come infrastruttura per potenziare il turismo”. Lo spiegas Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po.
La neonata Riserva MaB Unesco, denominata PoGrande, è un vero e proprio appuntamento con la Storia da non mancare, un’opportunità ricca di contenuti e valori territoriali, ambientali, economici e sociali da cogliere e soprattutto realizzare con l’impegno di tutti i soggetti che al Salone Gotico di Piazza Cavalli a Piacenza hanno preso parte all’avvio dell’anno zero dell’ambizioso progetto Man and Biosphere. L’incontro, aperto con il saluto di benvenuto del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, ha visto dapprima una sessione istituzionale introdotta dal Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, l’ente che ha raccolto le istanze degli 85 comuni che fanno parte di PoGrande e ha presentato e ottenuto con successo la candidatura alla commissione internazionale di Unesco di Parigi solo poche settimane fa.
“Realizzare subito un incontro operativo – ha esordito Berselli –è un segno tangibile di volontà e di impegno corale dei partner di PoGrande, partener che ringrazio e che contribuiranno in maniera fondamentale a dare contenuti solidi a questo straordinario contenitore rappresentato dal Mab.L’impegno di tutti segue il monito comune rappresentato dalla sostenibilità del nostro territorio, una sostenibilità nuova che unisca le peculiarità delle diverse aree, cementando una prospettiva unica di biodiversità, miglioramento dei servizi e delle attività economiche legate ad una innovativa idea del fiume più fruibile, troppo spesso sottovalutato e talvolta mal utilizzato in questi 250 km che si distendono in tre regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto”.
Nel corso della mattinata le parole d’ordine più ricorrenti sono state quelle che hanno posto l’accento sull’identità di queste zone e sulle modalità progettuali per poter rendere attrattivo e funzionale PoGrande attraverso uno sviluppo più sostenibile e armonico, turismo slow, valorizzazione dei paesaggi e dello straordinario patrimonio colturale e agroalimentare che da lustro all’economia e alle professioni.
Stimolato dall’intervento del giornalista RAI Antonio Boschi – che ha moderato gli interventi dei relatori – Meuccio Berselli ha posto l’accento sul “forte sostegno che Ministero Ambiente e Governo e Regioni hanno dato all’iniziativa e che, guardando ai modelli di tutela e valorizzazione dei corsi d’acqua europei questo tratto di Po ha tutte le carte in regola già dai prossimi mesi per darsi obiettivi chiari e raggiungibili per migliorare la qualità della vita delle comunità insediate e per i sempre più numerosi turisti che oggi in modo non coeso raggiungono PoGrande per apprezzarne le peculiarità uniche”.
Essenziale, oltre all’attività delle amministrazioni comunali rappresentate nell’occasione dall’Assessore di Guastalla (RE) Ivano Pavesi, è stata l’azione svolta dai partner in questi quattro anni di lavoro sulla candidatura che si sommano all’Autorità Distrettuale del Fiume Po: Legambiente, rappresentata in sala dal responsabile nazionale delle aree protette Antonio Nicoletti e Università degli Studi di Parma intervenuta per bocca del professor Pier Luigi Viaroli del Dipartimento Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale.
Intervento conclusivo, di concreta esortazione alla fase progettuale, è stato quello del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Guido Guidesi; uomo di Po, particolarmente interessato alla vita e alle vicende del Grande Fiume e all’occasione imperdibile rappresentata da PoGrande;
“La giornata di oggi – ha commentato Guidesi – è un punto di partenza. Tutti coloro che si sono occupati di Po in questi hanno formulato singole proposte progettuali interessanti; sia dal punto di vista della auspicabile riqualificazione ambientale; sia da quello di un possibile volano per un turismo non occasionale che da quello legato all’indotto economico produttivo. PoGrande vuole essere una leva di sviluppo e non di divieto. Il potenziale c’è e ora serve mettere in campo una pianificazione ordinata, ma fattiva che sia di stimolo per noi e per le nuove generazioni”. Subito dopo la sessione istituzionale si è tenuta lasessione tecnica con l’insediamento dell’Assemblea plenaria dei sindaci della neonata area Mab Unesco.
Fare parte di una riserva Unesco aggiunge valore a tutti i progetti in cui Piacenza è impegnata per la valorizzazione del fiume Po, tra cui l’ “Accordo territoriale verso il contratto di Fiume Po”, di cui è capofila e che impegna il Comune a una condivisione di progetti di valorizzazione e tutela del fiume, in linea con gli obiettivi della riserva MaB.
Il MaB interessa, come detto, il territorio di 85 Comuni in otto province: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Cremona, Lodi, Pavia, Mantova e Rovigo. Oltre al Comune di Piacenza, a rappresentare il territorio provinciale le amministrazioni rivierasche, in possesso delle caratteristiche ambientali più idonee: Calendasco, Caorso, Castel San Giovanni, Castelvetro Piacentino, Monticelli d’Ongina, Rottofreno, Sarmato e Villanova sull’Arda.
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