In arrivo anche il vaccino AstraZeneca, per Piacenza 5500 dosi: “La Regione procede spedita”

Piacenza free

Più di 341mila dosi di vaccino, tra PfizerModerna e ora anche AstraZeneca. Questa la previsione complessiva delle consegne in Emilia-Romagna per il mese di febbraio. Al quantitativo in arrivo di Pzifer (193.050 dosi totali) e di Moderna (56.200), a partire da domani, martedì 9 febbraio, si aggiungono anche le forniture di AstraZeneca (91.800), per un totale di 341.050 dosi entro fine mese.

“Procediamo speditamente nella prima fase della campagna vaccinale, come da programma”, commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.

La distribuzione sul territorio

Per quanto riguarda la distribuzione per Aziende sanitarie e ospedaliere, che non tiene conto della popolazione assoluta del territorio di riferimento ma di quella a cui è destinato il vaccino, a Piacenza è previsto l’arrivo, settimana dopo settimana, di un totale complessivo 24.140 dosi vaccinali per febbraio (di cui 14.040 Pfizer, 4.600 Moderna e 5.500 AstraZeneca); a Parma 36.830 (di cui 22.230 Pfizer, 5.400 Moderna e 9.200 AstraZeneca); a Reggio Emilia 40.900 (di cui 23.400 Pfizer, 6.200 Moderna e 11.300 AstraZeneca); a Modena 53.020 (di cui 30.420 Pfizer, 7.800 Moderna e 14.800 AstraZeneca); a Bologna 72.220 (di cui 42.120 Pfizer, 11.600 Moderna e 18.500 AstraZeneca); a Imola 8.880 (di cui 4.680 Pfizer, 1.600 Moderna e 2.600 AstraZeneca); a Ferrara 29.450 (di cui 17.550 Pfizer, 5.200 Moderna e 6.700 AstraZeneca). Infine, per la Romagna, un totale di 75.610 dosi (di cui 38.610 Pfizer, 13.800 Moderna e 23.200 AstraZeneca).

La prima fase della campagna vaccinale

Su tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini, sta proseguendo dunque la prima fase della campagna vaccinale, avviata a livello europeo e italiano lo scorso 27 dicembre e protratta oltre i tempi previsti a causa dei problemi di consegna delle dosi da parte delle Aziende produttrici. Una prima fase che, in Emilia-Romagna, coinvolge operatori sanitari/sociosanitari sia pubblici che privati accreditati, operatori sanitari libero professionisti, compresi i componenti delle organizzazioni territoriali (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta); residenti e personale dei presidi residenziali per anziani; volontari/dipendenti delle associazioni che svolgono attività di emergenza; personale tecnico-amministrativo in presenza nei presidi sociosanitari, farmacisti, odontoiatri e, successivamente, gli operatori libero professionisti; le persone ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di età uguale o superiore agli 80 anni. 

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