“Già vaccinati 116 mila cittadini emiliano-romagnoli; siamo partiti, come previsto dal piano nazionale, dalla popolazione attiva nella sanità e con chi ha comunque a che fare con quel mondo (come ad esempio chi si occupa delle pulizie in strutture sanitarie). Stiamo parlando di 180 mila persone”.
Informativa dell’assessore Raffaele Donini in commissione Politiche per la salute e politiche sociali (presieduta da Ottavia Soncini) sulla campagna vaccinale anti Covid-19 in Emilia-Romagna.
Il primo obiettivo, ha ribadito l’assessore regionale alla Sanità, “è quindi quello di rendere tutte le strutture sanitarie; così come anche le residenze per anziani, sicure (Covid free)”. Ha poi spiegato che nei primi giorni di vaccinazioni, quindi dallo scorso 27 dicembre, non sono mancati i problemi. “Ci sono state inviate siringhe sbagliate, abbiamo quindi dovuto sopperire a questo errore con le nostre scorte”. Dallo scorso 4 gennaio, ha evidenziato Donini, “la media delle vaccinazioni è di circa 8 mila al giorno, qualcosa di più; dato che ci colloca fra le regioni più attive, con una copertura rispetto alle dosi arrivate di circa l’85%”.
Il taglio dei vaccini all’Italia
Donini ha poi affrontato il tema del taglio dei vaccini all’Italia: “In questi giorni era previsto l’arrivo in regione di 52.650 nuove dosi (Pfizer), ma 25.740 non arriveranno (circa il 50%); anche in questo caso sopperiremo con le scorte (in particolare per le seconde dosi), anche se chiediamo con forza che i vaccini mancanti ci vengano consegnati al più presto (sono in arrivo anche dosi del vaccino di Moderna)”.
La seconda fase
Infine, l’assessore ha affrontato il tema della seconda fase vaccinale: “Dovremmo iniziare a fine febbraio, massimo inizio marzo, dapprima verranno coinvolte le persone più anziane, over ottanta, e potenzieremo i nostri presidi sui territori: l’obiettivo è vaccinare il più possibile e nel minor tempo possibile l’80% della popolazione, auspicabilmente entro settembre”.
“Con il taglio dei vaccini le regioni maggiormente penalizzate sono Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto”, ha ripetuto il consigliere Daniele Marchetti (Lega), che “dovranno cambiare i propri piani”. Anche sulle siringhe, ha aggiunto, “la situazione imbarazzante”. Il consigliere ha poi chiesto informazioni sui vaccinati già positivi al virus in passato e sugli effetti collaterali prodotti dal vaccino. Per Valentina Stragliati, dello stesso partito, “le informazioni che girano sul vaccino sono insufficienti, con il rischio che la gente si documenti solo attraverso il web, con i problemi che ne conseguono”. La consigliera ha poi chiesto chiarimenti in merito alla somministrazione del vaccino a donne incinte o nella fase dell’allattamento.
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