Trovato chiuso a chiave nel garage della propria abitazione a Roncaglia. Anche la moglie dell’uomo, 59enne di origini bulgare, respinge le accuse. Ascoltata dal Gip, Laura Pietrasanta, la donna ha di fatto ribadito quanto raccontato precedentemente dal figlio, arrestato alcuni giorni prima di lei. In sostanza, entrambi sostengono di aver agito per proteggere l’uomo. Quest’ultimo soffre di alcuni problemi a livello fisico, problemi che ne rendono difficile la deambulazione. Nonostante questo, il 75enne cercherebbe sistematicamente di compiere spostamenti che andrebbero oltre le sue possibilità, rischiando di arrecare pericolo a sé stesso. Per questo motivo il 75enne non veniva mai lasciato solo in casa. Quel 9 febbraio, però, figlio, moglie e suocera dovevano allontanarsi per alcune commissioni e nessuno aveva la possibilità di restare in casa con l’uomo. Cosa fare? Troppo pericoloso lasciarlo solo nell’appartamento, trattandosi di una palazzina a tre piani. E così la decisione, dolorosa, magari approssimativa, ma fondamentale, secondo la famiglia, per evitare drammi: chiuderlo in una stanza al piano terra. E così è stato.
E poi, quale sarebbe stato il motivo che avrebbe spinto i tre a un gesto del genere? Escludendo il maltrattamento fine a sé stesso, si potrebbe ipotizzare un movente economico. Ma la situazione familiare sembrerebbe non avvallare questa teoria: la casa è di proprietà della donna, inoltre quest’ultima e il figlio lavorano regolarmente.
Nel frattempo le indagini proseguono e l’abitazione di Roncaglia resta tuttora sotto sequestro.
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