
Unione Europea/Russia, incontro il 29 marzo a Piacenza.
Il Generale Cesare Dorliguzzo sarà a Piacenza sabato 29 marzo 2025 su invito dell’Associazione Oltreitaca per la proiezione del docufilm “MAIDAN, LA STRADA VERSO LA GUERRA”. L’incontro pubblico si svolgerà alle ore 15.30 presso la Volta del Vescovo in via Moizo 78 a Piacenza. Cesare Dorliguzzo, generale della riserva dell’Esercito Italiano è stato impegnato negli incarichi di comando di Stato Maggiore in Italia e all’estero nei settori operativi, logistici, addestrativi e territoriali in ambito della Forza Armata. E’ stato pubblicista militare avendo collaborato con la Rivista Militare.
L’Avvocato Giovanna Quattrini introdurrà l’evento che è di grande attualità visto che l’Unione Europea intende lanciare “il riarmo “europeo” .
La presentazione degli organizzatori dell’evento
“Partendo dal dato che non esiste nessun pericolo di attacco ai Paesi dell’unione Europea – sottolineano gli organizzatori – pare una politica finalizzata a modificare l’economia ,la vita e la cultura dei cittadini europei a danno delle popolazioni e a favore delle oligarchie globaliste.
Infatti la spesa militare sostenuta dallo Stato italiano è stata nel 2024, pari a quasi 35 miliardi di euro, di cui circa 15 destinati all’acquisto di sistemi d’arma, prodotti in grande quantità da un consorzio guidato dall’americana Lockheed Martin, partecipata con oltre il 30’% del capitale da State Street, Vanguard e BlackRock. A questa cifra, che è cresciuta di oltre 2 miliardi in un solo anno, dal 2024 al 2025, si dovrebbe aggiungere la possibile spesa consentita dalla Commissione europea con ReArm Europe, che può arrivare fino all’1,5% del Pil.
Ciò significa che l’Italia può indebitarsi per circa 40 miliardi di euro aggiuntivi, tutti destinati ad armamenti, e quindi in grandissima parte indirizzati ad acquisti di sistemi di arma provenienti dagli Stati Uniti. Bisogna inoltre aggiungere il costo degli interessi sul debito incrementato per cui si arriva ad un totale di poco meno di 80 miliardi di euro che dovrebbero essere rintracciati dallo Stato italiano ( quasi il triplo dell’ ultima Legge di bilancio di 30 miliardi di euro).
In sintesi 80 miliardi di euro di denaro pubblico che, di fatto, generano una limitatissima ricaduta occupazionale visto il peso degli acquisti presso le grandi società Usa, inglesi – come Bae – e presso Leonardo, dove lo Stato Italiano ha ormai una quota limitata al 30%.
Si tenga presente inoltre che l’Italia ospita 120 basi Nato, a cui vanno sommate 20 basi segrete degli Stati Uniti di cui non è nota la collocazione, e la spesa per il mantenimento di tali basi sfiora i 300 milioni annui. Infine riguardo al famoso rapporto tra spesa militare e Pil ( per cui l’Italia sarebbe al di sotto della media europea), bisognerebbe considerare che il nostro paese è un contributore netto rispetto al bilancio dell’Unione europea: ciò significa che versa più di quanto riceva a differenza di paesi che hanno una spesa militare più alta ma sono decisamente dei beneficiari netti di’ fondi europei.
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