Undici lavoratori irregolari in due ristoranti, blitz della guardia di finanza. Sei lavoratori impiegati completamente “in nero” e cinque non in regola. E’ questo il bilancio di un duplice controllo effettuato dai finanzieri di Castel San Giovanni, nei confronti di due esercizi di ristorazione. Esercizi operanti nel capoluogo della Valtidone; formalmente intestati a due distinte imprese ma, di fatto, riconducibili ad un medesimo soggetto di nazionalità pakistana.
Presso i due esercizi commerciali i militari hanno identificato oltre venti persone intente al lavoro, sei delle quali completamente “in nero”. Infatti non erano interessate da alcun tipo di rapporto contrattuale né da alcuna comunicazione preventiva al centro dell’impiego.
Per altri cinque lavoratori, assunti mediante “contratto intermittente” non è stata effettuata la comunicazione preventiva al competente ufficio, occultando così la presenza del dipendente il giorno di impiego al lavoro.
Significativa la posizione riscontrata di un lavoratore; sebbene formalmente in carico ad uno dei due soggetti controllati, di fatto prestava servizio da oltre un mese presso l’altro ristorante-pizzeria, quale responsabile di sala; distacco non consentito dalla legge.
Le conseguenze
Per ogni lavoratore “in nero” i finanzieri hanno avviato la procedura per la maxi-sanzione; da un minimo di 1.800 euro ad un massimo di 10.800. La normativa di settore, infatti, recentemente ha inasprito le sanzioni.
In merito, è stato interessato l’ispettorato nazionale del lavoro per la sospensione dell’attività imprenditoriale; per uno dei due esercizi controllati, infatti, i lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria erano superiori al 20% del totale degli occupati presenti sul luogo di lavoro il giorno dell’intervento.
All’esito dei controlli i datori di lavoro interessati hanno avviato le procedure di regolarizzazione delle posizioni lavorative; provvedendo dunque ad assumere tutti i dipendenti in precedenza irregolari. Ma anche a versare la prima rata della sanzione comminata, così da ottenere la sospensione del provvedimento.
L’attività ispettiva intrapresa si inquadra nei compiti di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza a tutela sia dei lavoratori, il cui impiego irregolare non garantisce alcun diritto lavorativo e previdenziale, nonché degli altri esercenti del settore che operano correttamente sul mercato e che si trovano a confrontarsi con una concorrenza sleale.
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