Un caffè con Alda Merini al Teatro San Matteo di Piacenza il 21 aprile.
Alda Merini aveva un rapporto speciale con il caffè. Lo prendeva con due bustine di zucchero, se lo faceva portare su dagli amici oppure scendeva in strada e se ne andava a piedi lungo il suo Naviglio verso il bar Charlie, o il bar libreria Chimera, o il Gran Café “La Madunina” dove tutti la conoscevano el a chiamavano per nome: chi le offriva una sigaretta, chi una fetta di torta, tutti si fermavano volentieri a parlare con lei, e a prender nota di qualche verso che le sorgeva spontaneo sulla scia dei discorsi degli altri. Molte delle sue opere sono nate proprio tra quei tavolini, scritte sul retro di volantini di negozi in liquidazione o sui tovaglioli di carta tra macchie di caffè e di rossetto, e furono preziosa merce di scambio quando non aveva di che pagare il conto.
Va in scena domenica 21 aprile alle ore 17.30 presso il Teatro San Matteo di Piacenza “Un caffè con Alda Merini: l’inizio della storia”, lo spettacolo teatrale che racconta un’Alda inedita, giovanissima, ben prima che fosse universalmente celebrata: fin dall’infanzia, dai tempi della scuola ai primi impieghi, dalla vocazione poetica alla ricerca d’un amore purché fosse autentico, dalle incomprensioni con i genitori ai primi consulti con filosofi e psichiatri, al tempo del manicomio e fino alla sera prima della sua prima apparizione televisiva.
Attraverso la narrazione della sua storia e del contesto storico in cui è cresciuta (la guerra, il fascismo, la famiglia patriarcale, l’internamento manicomiale a cavallo della rivoluzione basagliana) si intende suggerire un invito al pensiero critico, un percorso di costruzione dell’identità del singolo e di una società capace di accogliere la specificità come valore aggiunto per la comunità.
La più celebre e irriverente poetessa del Novecento italiano, grazie al suo linguaggio semplice e universale, denso di emozioni, con i suoi flussi di coscienza e le sue battute affilate, ancora ci conquista delineando contorni viscerali alle contraddizioni del nostro essere e del nostro tempo. Raccontarla significa per noi portare avanti la sua missione di mostrare a ciascuno la propria radice autentica e umanissima.
Destinatari tutti coloro che abbiano a cuore la comprensione di sé attraverso l’esempio di una figura di spicco del panorama culturale italiano contemporaneo, dotata di una personalità complessa e libera, introspettiva ed ironica, poetica, capricciosa e generosa, sempre giovane per quel suo modo unico di posare occhi di incorruttibile meraviglia tutt’intorno.
Organizzazione: Elisa Picotti, Laura Alferi, Saverio Barbiero.
Info e prenotazioni: 391.4522243 e 3293550022 (attivi anche su WhatsApp).
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