“Ci aspettavamo che a Piacenza, quella piazza desse voce principalmente ai dissidenti russi, cioè quelli che non vogliono l invasione di uno Stato sovrano da parte di un dittatore come Putin. Ci sembrava il minimo. Ma non è stato così. Per questo pensiamo che quella manifestazione che aveva un sano principio di fondo che è quello di volere la pace, si sia trasformata di fatto in una manifestazione politica filo russa, dove in pratica si chiede non la pace ma la resa degli ucraini”.
E’ la nota di Lyudmyla Popovych, presidente dell’associazione ucraina “Nadiya ODV” di Piacenza. Una nota che arriva dopo la manifestazione della pace che si è tenuta sabato scorso. Anzi. Delle due manifestazioni della pace. Perché l’associazione che raccoglie i cittadini ucraini e l’associazione Europe for Peace hanno allestito due manifestazioni differenti. All’origine del “dissidio” parrebbe esserci la diversità di vedute in merito all’invio di armi in Ucraina.
“Il signor Lovattini, rappresentante a Piacenza di Europe for Peace, ha chiesto all’occidente di non inviare le armi all’Ucraina che è stata aggredita e che si difende e non ha chiesto per esempio all’ Iran di non fornire i droni alla Russia che ci ha invaso e con i quali uccide civili e soldati ucraini e distrugge le nostre città. Ma che razza di richiesta di pace é?”.
La nota integrale di Nadiya ODV
Abbiamo riflettuto molto prima di uscire con questo comunicato, dopo le manifestazioni per la pace che si sono tenute sabato scorso a Piacenza ma la volontà di fare chiarezza su ciò che sta accadendo in Ucraina ha prevalso.
Nel merito, abbiamo appreso con rammarico che nella manifestazione di Europe for peace di sabato scorso, si è dato voce ad alcuni dissidenti ucraini.
Il tutto a pochi giorni dall’ omicidio del dissidente russo Navalny e recentemente alla condanna ed all’arresto di Oleg Orlov premio Nobel per la pace 2022 da parte di Putin.
Ci aspettavamo che a Piacenza, quella piazza desse voce principalmente ai dissidenti russi, cioè quelli che non vogliono l invasione di uno Stato sovrano da parte di un dittatore come Putin. Ci sembrava il minimo. Ma non è stato così.
Per questo pensiamo che quella manifestazione che aveva un sano principio di fondo che è quello di volere la pace, si sia trasformata di fatto in una manifestazione politica filo russa, dove in pratica si chiede non la pace ma la resa degli ucraini.
Il signor Lovattini rappresentante a Piacenza di Europe for Peace, ha chiesto all’occidente di non inviare le armi all’ Ucraina che è stata aggredita e che si difende e non ha chiesto per esempio all’ Iran di non fornire i droni alla Russia che ci ha invaso e con i quali uccide civili e soldati ucraini e distrugge le nostre città. Ma che razza di richiesta di pace è’?
Ogni ritardo di invio di armi e di sistemi di difesa, provoca tanti morti e se le armi non arrivano dovremo capitolare con il risultato di tante uccisioni, sparizioni, torture e massacri di massa. Il tutto lontano dai riflettori. Abbiamo già visto tutto questo a Mariupol, Bucha, Isyum.
Per questo crediamo che atteggiamenti come quelli del rappresentante locale di Europe for Peace, siano solo destinati a colpire il mio Paese, prendendo le parti di un dittatore russo come Putin. Ci chiediamo se tutto questo non venga fatto per motivi di natura politica che nulla hanno a che vedere con la pace. La pace si conquista con la libertà. Se non c è libertà si chiama resa.
L’unica strada per la pace è quella di premere in tutti modi possibili: diplomatici, con le sanzioni, pressioni internazionali e l’ indignazione di tutti i cittadini in tutte le piazze, a prescindere dai colori politici. Piazze che dovrebbero dire all”unisono: via la Russia dall’Ucraina, perché questa guerra non l’abbiamo iniziata noi e non la volevamo.
E nel frattempo dobbiamo essere sostenuti sul campo di battaglia.
Ci salveremo soltanto stando uniti ed irremovibili, altrimenti sarà finita non solo per l’Ucraina ma per tutti quei valori conquistati con tanti sacrifici anche da molti padri e nonni piacentini che hanno combattuto nella Resistenza.
Spero che i cittadini di Piacenza comprendano il vero significato delle 2 manifestazioni di sabato scorso.
Noi ucraini la guerra la viviamo sulla nostra pelle e siamo quelli che più di tutti vogliono la pace ma non attraverso l’ annientamento della nostra nazione e la deportazione dei nostri bambini, come già sta avvenendo adesso.
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