Un sms notturno, un messaggio che sembra arrivare dalla tua banca, una telefonata che promette risparmi sulla bolletta. Sono questi i nuovi “cavalli di troia” delle truffe digitali che stanno mettendo a rischio risparmi e privacy.
A spiegarlo è Antonio Colosimo, neo coordinatore Adiconsum Parma Piacenza, l’associazione dei consumatori promossa dalla Cisl, che ormai conosce bene le insidie del mondo digitale. “L’intelligenza artificiale sta diventando un’arma a doppio taglio – spiega – può agevolare la vita delle persone ma offre nuovi strumenti ai truffatori”.
Le nuove truffe sono nomi che sembrano usciti da un film di spionaggio: smishing, spoofing, wangiri. Dietro questi termini, si nascondono meccanismi sempre più sofisticati per rubare soldi e identità.
Lo smishing, ad esempio, è il “cugino” digitale del phishing. “Arrivano messaggi che sembrano provenire dalla tua banca o assicurazione, così realistici da far abbassare la guardia. Un click sul link sbagliato e il gioco è fatto o, per lo meno, si entra in area di alto rischio” prosegue Colosimo.
“Lo spoofing è ancora più pericoloso. Si riceve una chiamata che sembra provenire dal call center della tua banca. Parole che appaiono pronunciate con competenza: “conosciamo i dettagli dei tuoi investimenti”. Convincono a compiere operazioni bancarie che in realtà svuotano il tuo conto sottraendo migliaia di euro in poche ore”.
“C’è poi il wangiri, una truffa subdola che si basa su un semplice squillo notturno. L’istinto è richiamare ma dall’altra parte ci sono solo truffatori pronti a raggirarti. Il telemarketing ingannevole continua a mietere vittime, facendo credere che l’attuale offerta di telefonia o energia stia per aumentare. Il risultato? Contratti capestro con costi di uscita fino a 450 euro.
Nel settore dell’energia il passaggio da un gestore all’altro è di 60 giorni e poi spesso passa molto tempo prima che arrivino le bollette del nuovo gestore con importi eccessivi, così si capisce tardi di essere stati truffati”.
“I nostri suggerimenti sono quelli di diffidare sempre da messaggi che richiedono azioni immediate, non fornire mai dati personali via SMS, verificare sempre l’autenticità delle comunicazioni e di rivolgersi a noi in caso di dubbi.
La prevenzione – conclude Colosimo – è l’unica vera arma contro questi nuovi predatori digitali. Non bisogna avere vergogna se si viene truffati. Può capitare a chiunque. L’importante è non rimanere soli. Le persone anziane spesso non hanno il coraggio di raccontarlo ai familiari. Si ha paura del giudizio. Invece da un incidente può nascere una nuova consapevolezza e la voglia di dare una mano agli altri cittadini rivolgendosi a noi”.
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