Finto vino pregiato e cene inesistenti, truffe in tutto il nord Italia: nel mirino una decina di ristoranti piacentini

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Spingevano ristoratori ad acquistare vino francese pregiato, ma in realtà si trattava di vino di bassa qualità. Dieci indagati dopo l’inchiesta avviata dalla Procura di Piacenza. Sarebbero almeno quaranta i ristoratori truffati, in tutto il nord Italia, una decina i piacentini finiti nella trama dei malviventi. La truffa avveniva con modalità molto semplici.

Una donna di 30 anni, originaria del Piemonte e tra i vertici del gruppo, contattava i ristoranti per organizzare cene a cui avrebbero partecipato numerosi invitati. Aggiungeva, però, che avrebbe voluto in tavola un vino francese molto pregiato, purtroppo non disponibile sul mercato. A quel punto proponeva di procurarlo lei stessa, inviandolo direttamente al ristorante dove si sarebbe tenuta la festa. Il ristoratore avrebbe dovuto anticipare parte del denaro: l’organizzatrice del banchetto avrebbe saldato al momento del pagamento.

Un corriere, in realtà un complice del gruppo, portava così il vino “pregiato” al ristorante: confezioni da tre bottiglie ciascuna, del valore di 540 euro alla scatola. In realtà le tre bottiglie valevano poche decine di euro. Il gestore del locale consegnava il denaro al corriere: ovviamente alla festa non si presentava alcun invitato e il titolare del ristorante restava con bottiglie di poco valore pagate però profumatamente.

Dieci, come detto, gli indagati: per loro l’accusa, a vario titolo, è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

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