
Articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza e condotta dalla Polizia di Stato di Piacenza, che ha portato all’emissione di misure cautelari personali e reali a carico di un 50enne italiano domiciliato in provincia di Genova, sottoposto ad indagini per aver circuito una donna fragile rimasta da poco vedova, sperperando quasi tutto il suo patrimonio.
La truffa
L’attività di polizia giudiziaria nasce grazie alla provvidenziale segnalazione delle dipendenti di un ufficio postale cittadino, e ha permesso di far emergere come l’indagato, nel corso degli ultimi mesi, fosse riuscito a carpire la fiducia ed a sperperare il patrimonio di una donna fragile.
L’indagato, dopo aver agganciato la donna grazie ad una complice, ha finto di essersi innamorato della vittima e, approfittandosi del fatto che fosse da poco rimasta vedova ed affetta da patologia psichiatrica, l’ha convinta di voler avviare una convivenza con lei, inducendola a versare ingenti somme di denaro.
In particolare l’ha convinta, con varie scuse quali malattie, minacce da terzi o necessità lavorative, a versargli complessivi 52.880 euro, consegnandogli di fatto quasi tutti i suoi risparmi.
Soldi sperperati al gioco d’azzardo
L’uomo ha sperperato immediatamente i soldi ricevuti, principalmente con il gioco d’azzardo, riuscendo nel giro di pochi mesi a mandare la donna sul lastrico, senza che nessuno segnalasse la vicenda alle Forze dell’Ordine.
La segnalazione dell’ufficio postale
A gennaio però è arrivata in Questura, da parte di un ufficio postale, la segnalazione di operazioni sospette in atto. In data 18.01.2025 gli investigatori della Squadra Mobile sono intervenuti infatti presso l’ufficio postale, perché la Direttrice dell’istituto ha segnalato alcuni comportamenti sospetti da parte di una donna, che si era presentata perché voleva versare 5.000 euro al marito asseritamente all’estero.
Gli operatori della Polizia sono riusciti, con grande capacità empatica, a farsi raccontare dalla donna i motivi per cui voleva fare un versamento così importante: era convinta che il compagno fosse ricoverato all’estero da mesi e le aveva riferito di avere bisogno di denaro per cure mediche.
L’intervento della polizia
Ai poliziotti allora appariva lampante la truffa in atto, in quanto risultava ai terminali un recente controllo di polizia del beneficiario a Genova, ma non era possibile far comprendere alla donna l’articolata truffa di cui era vittima, essendo ormai in completa balia del suo carnefice.
Pertanto, d’intesa con il Pubblico Ministero, la Squadra Mobile ha proceduto al sequestro preventivo d’iniziativa di tutti i rapporti economici della donna e dell’indagato, riuscendo a mettere in salvo 22.500 euro, ultimi soldi rimasti alla donna.
La collaborazione di un’altra donna
Le indagini hanno permesso di ricostruire che l’indagato era riuscito ad avvicinare la vittima grazie alla collaborazione di un’altra donna, verosimilmente la vera compagna, che aveva conosciuto la vedova a bordo di un autobus e, comprendendo lo stato di solitudine in cui versava, l’ha messa in contatto con il finto spasimante, che è riuscito abilmente a convincerla di essersi innamorato di lei.
Un danno da 100 mila euro
Attraverso le indagini è emerso come in pochi mesi l’indagato fosse riuscito a causare un danno economico alla donna pari a circa 100.000 euro, costringendola a vivere senza riuscire nemmeno più a pagare il riscaldamento di casa o a fare la spesa, nella convinzione che l’amato sarebbe andato a convivere con lei.
La Squadra Mobile di Piacenza, attraverso una rapida analisi dei conti bancari, riusciva a chiedere all’Autorità Giudiziaria l’emissione dell’ulteriore misura cautelare personale del divieto di dimora a Piacenza e del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico alla vittima.
Proseguono le indagini
Sono in corso indagini per verificare se vi sino ulteriori vittime dell’indagato, anche alla luce della professionalità e della pervicacia dimostrate durante il raggiro.
Nella vicenda in questione è stata fondamentale l’accortezza del personale in servizio alle poste, attraverso l’opera sia della dipendente al front office che della Direttrice dell’Istituto, che ha permesso di far emergere una vicenda che altrimenti sarebbe rimasta sconosciuta, consentendo all’indagato la completa depredazione del patrimonio della vittima, in parte fortunatamente salvato dall’intervento della Polizia di Stato.
Le truffe sentimentali
Le truffe sentimentali sono un tremendo fenomeno, particolarmente insidioso, nelle quali la vittima viene contattata da una persona asseritamente dell’altro sesso, che si presenta solitamente come un uomo di bell’aspetto, benestante e recentemente vedovo, di professione medico o militare. Il truffatore seduce l’ignara vittima che, convinta di aver intrapreso una vera relazione a distanza, inizia ad inviare ai truffatori continui bonifici per togliere l’amato dagli immaginari guai in cui è incappato o mandargli i soldi per poter pagare il viaggio per venire finalmente a trovare la vittima.
Il fenomeno delle romance scam è particolarmente diffuso in Italia. La più grande difficoltà che gli investigatori hanno in questo genere d’indagini è quella di ottenere la denuncia da parte della persona offesa.
Spesso la vittima riceve avvertimenti da familiari ed amici che cercano di avvisarla del raggire, ma reagisce negando e continuando con la relazione col truffatore, respingendo chi ha provato ad aiutarla. In un secondo momento, resasi finalmente conto dell’inganno, la vittima si fa prendere da un profondo senso di sconforto per aver patito la truffa, ed evita di confidarsi col prossimo, ed a maggior ragione coi poliziotti, per la vergogna di essersi fatta ingannare.
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