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Trent’anni dalla strage di Capaci, Liotti (Libera): “Falcone e Borsellino hanno indicato la strada da seguire”. A Calendasco: “Il peso delle parole” – AUDIO

Trent’anni dalla strage di Capaci, Liotti (Libera): “Falcone e Borsellino hanno indicato la strada di valori da seguire”. A dirlo a Radio Sound è la referente di Libera a Piacenza Antonella Liotti.

Il 23 maggio anche a Piacenza si ricorda Giovanni Falcone, a 30 anni dalla strage di Capaci in cui il giudice fu ucciso insieme alla moglie e alla loro scorta in un attentato mafioso.

Quando arrivò la notizia ricordo benissimo cosa stavo facendospiega Antonella Liottie la stessa cosa incancellabile mi è stata confermata da diversi conoscenti. Rimarrà per sempre un momento gravissimo, ma non possiamo lasciarci prendere dalla retorica. Oggi in tanti esaltano Falcone e Borsellino mentre in realtà non sono stati rispettati da vivi e spesso anche da morti

Falcone e Borsellino sono un esempio per tutti

Loro ci hanno indicato una strada di valori da seguire. Hanno continuato a lavorare, nonostante i rischi di morte, perché credevano nella giustizia. Sono stati abbandonati e combattuti. Invece bisogna tornare proprio dalle loro parole. In particolare a quello che hanno fatto e alle indicazioni che ci hanno dato. Quindi liberarci dalla retorica odierna e andare a leggere i loro testi. 

Il peso delle parole

Da Libera Piacenza: La città visibile, le mafie invisibiliManifesto per le Amministrative 2022

Libera, fin dalla sua nascita, ha avuto l’obiettivo di animare una società civile, partecipe e responsabile, consapevole che la lotta alle mafie e la costruzione di una società giusta ed inclusiva, rispettosa dei diritti di tutte e di tutti, non è opera di navigatori solitari, ma necessita di una responsabilizzazione collettiva.

Durante il processo Grimilde, l’avvocato Enza Rando, vicepresidente di Libera, ha più volte ribadito che Piacenza era conosciuta come la città del Festival del Diritto e di Stefano Rodotà. Libera Nazionale e il coordinamento di Piacenza si fanno promotori di una rinascita di un nuovo Festival del Diritto, affinché la città possa superare la “vischiosità” ed il clima di rimozione sistematica che si sono riscontrati rispetto ad alcuni recenti e gravi avvenimenti, quali il processo Grimilde ed il processo per i fatti della caserma Levante, riaffermando una cultura della legalità democratica e dei diritti per tutte e tutti.

Il territorio piacentino e in particolare la città di Piacenza, infatti, nel corso degli anni sono stati toccati da numerosi processi: il processo Grande Drago, i processi Aemilia e quello Grimilde ad esso collegato, che evidenziano numerosi segnali di una strategia di penetrazione e radicamento da parte della ‘ndrangheta sul nostro territorio. In particolar modo sono state prese di mira le istituzioni locali e statali, nonché interi settori economici.

Per questo abbiamo strutturato una serie di proposte per chi si candida ad amministrare la città di Piacenza. Una serie di punti che riguardano:

  •   L’istituzione di una delega autonoma alla “legalità democratica” ad un/una Assessore; distinguendo in modo chiaro e netto il tema della legalità da quello della sicurezza.
  •   Un ripensamento dell’idea di sicurezza attraverso interventi di prevenzione comunitaria, percorsi partecipativi nelle diverse zone cittadine per dare risposte ai bisogni primari di tutte e tutti, nonché percorsi di reinserimento sociale e sostegno con particolare riguardo alle persone migranti, onde evitare che persone in stato di bisogno finiscano nelle mani e in potere alle associazioni criminali, mafiose e non.
  •   Tenere le mafie fuori dal Comune, istituendo un tavolo di lavoro periodico che coinvolga i diversi assessorati e le diverse commissioni. In particolar modo, è fondamentale favorire il rilancio dei lavori della commissione permanente n.5 “prevenzione e contrasto delle mafie e della corruzione, promozione della cultura della legalità” affiancandole un comitato dedicato allo studio e alla promozione di attività finalizzate al contrasto dei fenomeni di stampo mafioso e della criminalità organizzata, composto da esperti ed esperte che collaborano a titolo gratuito, secondo modelli già sperimentati in altre città.

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  •   È auspicabile che il futuro sindaco o la futura sindaca dia mandato all’ufficio legale del Comune di monitorare le operazioni e i processi in cui Piacenza e i suoi cittadini risultano parte lesa. Il costituirsi parte civile deve essere una priorità della nuova giunta e deve essere gestito garantendo un’ampia partecipazione democratica. Inoltre, è auspicabile che l’amministrazione dichiari preventivamente come vorrà utilizzare i fondi che le potrebbero derivare dal costituirsi parte civile.
  •   La promozione del riuso sociale dei beni confiscati attraverso una programmazione partecipata, anche tramite l’istituzione di un tavolo provinciale permanente di raccordo sui beni e imprese confiscati presenti nel territorio della provincia di Piacenza attraverso il quale portare avanti un confronto con le altre Istituzioni statali.
  •   Rendere l’amministrazione più trasparente possibile: tutte le informazioni (bilanci, nomine nelle partecipate, gestione degli appalti) devono essere prontamente disponibili a cittadine e cittadini, inoltre deve impegnarsi nell’abbassare le soglie di valore in cui si richiede l’iscrizione alla White List anti-mafia per tutti i bandi e i contratti riguardanti i settori maggiormente passibili di infiltrazione mafiosa.
  •   Al futuro Sindaco o alla futura Sindaca chiediamo di fare suo il documento “Proposte per contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata, salvaguardare i diritti e tutelare il lavoro nel territorio di Piacenza”, consegnato a marzo del 2021 da CGIL, CISL, UIL e Libera Piacenza alla Prefetta e alla Presidente delle Provincia. È cruciale concentrarsi sulla logistica: l’amministrazione comunale dovrà farsi promotrice di un protocollo che coinvolga, oltre alle Istituzioni, anche tutte le Organizzazioni sindacali presenti.
  •   Promuovere momenti di formazione alla legalità democratica e alla giustizia sociale, in collaborazione con l’associazionismo antimafia e Avviso Pubblico, sia per chi amministra che per studentesse e studenti. Occorre inoltre valorizzare il marchio SlotFreeER. Il documento integrale è disponibile sul nostro sito liberapiacenza.it.

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