La loro musica vivrà per sempre, e grazie alla musica anche loro non se ne andranno mai. Parliamo di Domenico Di Canio, William Pagani e Costantino Merli, i ragazzi deceduti nel tragico incidente stradale del 10 gennaio scorso. Insieme a loro Elisa Bricchi: i quattro giovani erano caduti con l’auto nel fiume Trebbia, nei pressi di Calendasco, perdendo la vita. Amici legati dall’amore per il rap, supportati dallo studio di registrazione che William aveva allestito a Castel San Giovanni. Nel corso del tempo i tre amici hanno prodotto e scritto tanto, proprio per questo motivo i genitori hanno deciso di valorizzare l’attività dei propri ragazzi. E ora, grazie alla dedizione delle loro famiglie, la musica dei quattro amici risuonerà per sempre.
Il progetto si chiama “La libertà degli angeli”, un cofanetto contenente 3 cd con tutti i brani dei tre amici. L’opera sarà presentata il 25 giugno in località Castelnovo, Borgonovo, nei pressi della chiesa. A partire dalle 21, nel corso della serata dal titolo “Sulle note di Wollas ogni notte” , si potranno ascoltare i brani di questa raccolta.
Lo spirito alla base di questo impegno è espresso da Carmine Di Canio, padre di Domenico: “Non è stato un lavoro emotivamente facile ma era doveroso perché i nostri figli tenevano tanto alla loro musica e a comunicare con il loro pubblico. E’ diventato il nostro progetto di vita e questo è solo il primo passo. Non a caso dal 21 giugno il cofanetto è acquistabile in edicola, un modo per far conoscere i loro pensieri e la loro arte”.
“Abbiamo intenzione di portare questo lavoro oltre i confini della provincia, ci sono tanti progetti che speriamo di riuscire a portare avanti. Progetti che per ora sono sogni, ma sono proprio loro a darci la forza: è stato mio figlio a dirmi ‘Papà, io voglio fare il cantante, voglio fare il rapper’ ed era ciò che volevano anche Wollas e William”.
A questo progetto ha partecipato anche Valerio Millefoglie, giornalista della Repubblica che accompagnerà il pubblico all’ascolto: “La musica permette ai giovani di avere una voce e farla arrivare agli altri. In questo caso la musica permette di essere presenti anche se fisicamente, purtroppo, non lo si è più. Questo per me è molto importante: quando sono venuto a conoscenza di questa vicenda sono rimasto molto colpito dal fatto che ci troviamo di fronte a una sorta di eredità al contrario: di solito è il genitore che lascia in eredità al figlio, in questo caso invece l’eredità è proprio quella delle voci e dei racconti che i genitori hanno scelto di fare propri e di portare avanti. E’ un gesto bellissimo”.
“Paolo, il papà di Wollas, è diventato un archivista della musica del figlio e nel computer ha trovato delle incompiute che secondo me raccontano tantissimo. Frammenti di brani composti da un solo verso, chiaramente brani che dovevano ancora prendere forma. In qualche modo però, in questi casi, la parte strumentale dice tanto”.
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