Nei giorni scorsi, nell’ambito dei consueti controlli antiriciclaggio, i finanzieri piacentini hanno concluso un’ispezione nei confronti di un “money transfer”; esercizio commerciale che fornisce servizi di rimessa di denaro). Un negozio operante in città, accertando dunque plurime violazioni in materia di trasferimento all’estero di somme di denaro.
I finanzieri hanno controllato tre anni di attività; hanno portato alla luce un sistema di frode adottato mediante tecniche di frazionamento delle rimesse di denaro contante verso l’estero. Sistema tipico degli agenti in attività finanziaria, cosiddetti agenti plurimandatari, che prestano tali servizi quali mandatari di più istituti di pagamento nazionali o comunitari.
L’operazione ha permesso di accertare come l’esercizio ispezionato non abbia rispettato la normativa nazionale antiriciclaggio. Normativa di cui al decreto legislativo 231/2007, che stabilisce in euro 999,99 il limite massimo settimanale da poter inviare a terzi soggetti.
In particolare, i finanzieri hanno rilevato e anche sanzionato 465 trasferimenti di denaro, artificiosamente frazionati in violazione dell’articolo 49 del decreto legislativo 231/2007; il tutto per un importo complessivo superiore ad euro 670 mila, irregolari in quanto altrettanti soggetti, nell’arco di una settimana, hanno effettuato più invii di denaro, singolarmente sotto la soglia di 1.000,00 euro, ognuno a favore dello stesso beneficiario residente all’estero.
I paesi maggiormente interessati dai trasferimenti di denaro in parola, sono risultati; Marocco, Tunisia, Ghana, Senegal, Nigeria, Congo, Burkina Faso, Perù, Ecuador, Repubblica Dominicana. Ma anche Filippine, India, Russia, Moldavia, Ucraina, Albania, Turchia. Non sono esclusi paesi dell’Unione europea quali Romania, Grecia, Germania, Belgio.
Le sanzioni
A carico del titolare del “money transfer” i militari hanno comminato sanzioni amministrative non inferiori nel minimo ad euro 1.300.000,00 e sono in corso ulteriori approfondimenti volti a fare luce sull’intera operazione di rimessa del denaro.
La descritta operazione conferma il costante impegno delle fiamme gialle nel contrasto alle varie forme di illegalità economico finanziaria, che in alcuni casi possono rappresentare un potenziale pericolo alla sicurezza dell’intero tessuto economico legale del paese.
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