Nel giorno della mobilitazione di Cgil e Uil per chiedere a gran voce, tra le altre cose, l’obiettivo degli “infortuni zero” nel mondo del lavoro, lo sciopero generale piacentino è stato funestato – e le manifestazioni interrotte anzitempo – per la ferale notizia della morte di un operaio edile 57enne in un cantiere in via Grazia Deledda, quartiere Besurica, a pochi chilometri dalla manifestazione.
Sul luogo della tragedia è arrivato Marco Efori, della Fillea Cgil (Federazione italiana dei lavoratori del legno, dell’edilizia, delle industrie affini ed estrattive).
“Mi sono precipitato appena saputa la notizia, eravamo al presidio proprio davanti al monumento dei caduti sul lavoro per lo sciopero che era stato indetto oggi dalle organizzazioni sindacali CGL e Uil, proprio per portare l’attenzione sulla mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro. Purtroppo questa è l’ennesima vittima di una guerra che si sta combattendo e perpetuando tutti i giorni sui luoghi di lavoro“.
“Accade a ridosso della tragedia di Suviana, oltre a quelli che abbiamo già vissuto a Firenze e a tutti quelli che abbiamo pianto fino ad oggi. Non sappiamo ancora ovviamente le dinamiche perché la cosa è fresca, però siamo venuti subito a portare la nostra testimonianza e a verificare quali sono le condizioni di lavoro in questo cantiere che più volte anche da noi è stato visitato. Adesso aspettiamo le indagini per vedere se ci sono delle responsabilità, ma purtroppo anche oggi eravamo in piazza per dire che non si può proseguire con questo stillicidio di persone che non riescono più a tornare a casa dai propri familiari alla fine della giornata di lavoro“.
La nota della Cgil
Erano nove le croci che Cgil e Uil avevano posto attorno al monumento intitolato ai Caduti sul Lavoro nell’omonimo parco dove oggi, 11 aprile, si erano dati appuntamento gli scioperanti di tutti i settori e i pensionati per chiedere sicurezza sul lavoro, una riforma fiscale più equa e un nuovo modello di fare impresa. Le nove croci simboleggiavano i “caduti” sul lavoro dal 2023 a oggi a Piacenza, che sono saliti a 10 per la morte dell’operaio edile, proprio mentre erano in corso lo sciopero. E’ la seconda “morte bianca” che ha funestato il piacentino nel 2024, la decima dal 2023 a oggi.
Fino a quel momento gli interventi dei delegati e delle delegate, aperti dal segretario Uil Emilia, Francesco Bighi, passati dal presidente Anmil Maurizio Manfredi, avevano denunciato le storture su i temi del fisco, del modello d’impresa e della sicurezza sul lavoro, a partire dalla tragedia nella centrale Enel di Bargi al lago di Suviana (Bologna) che aveva portato Cgil e Uil Emilia-Romagna a decretare 8 ore di sciopero per tutti i settori in Regione. Ivo Bussacchini, segretario generale Cgil, ha preso la parola anzitempo e ha tirato le conclusioni della manifestazione prima di recarsi, insieme al segretario Uil Bighi, nel luogo della tragedia per significare la vicinanza del mondo del lavoro ai colleghi della vittima e alla famiglia, a cui sono andati i pensieri delle donne e degli uomini in sciopero.
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