Tragedia sul lavoro a Ciriano di Carpaneto: “Il timore che la prevenzione non sia efficace ed i controlli non adeguati è tragicamente suffragato dai fatti”. Così Pino De Rosa, segretario provinciale dell’Ugl.
Accade proprio a ridosso del ferragosto che si debba piangere a Piacenza un’altra vittima del lavoro. Sono più di 1000 ogni anno, in Italia, gli infortuni mortali sul lavoro ed è evidente pertanto che per evitarli non si faccia abbastanza.
Saranno le indagini in corso a stabilire eventuali responsabilità una volta accertata la dinamica dei fatti. Certo bisognerà capire perché ha ceduto un silos travolgendo il lavoratore. Dal nostro punto di vista però, quando si arriva al “perché è successo” è già una sconfitta per tutti.
Un altro lavoratore ha concluso tragicamente la sua esistenza mentre lavorava ed è stato strappato ai suoi affetti non per una tragico capriccio del destino ma perché un requisito di civiltà, la sicurezza sul lavoro, è mancato. Non avremo fatto abbastanza finché questa mesta statistica non avrà raggiunto cifre prossimo allo zero.
L’esperienza quotidiana c’insegna che la sensibilità al tema è spesso solo di facciata e che le misure a tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori vengano percepite più che altro come “incombenze”.
L’impianto normativo non sembra particolarmente lacunoso ma senza una condivisa, partecipata e sincera collaborazione tra associazioni datoriali, sindacati, datori di lavoro e lavoratori, da questo tragico e sanguinoso pantano non se ne esce.
Non è l’unico tema ma è quello che con più evidenza testimonia che i lavoratori e le imprese non devono agire per contrapposizione ma in collaborazione. Il valore della vita è preminente.
Al cordoglio per la famiglia di Sasko Atanasov e per i suoi colleghi di lavoro segue subito dopo la rabbia per questo altro lutto inaccettabile per il mondo del lavoro della provincia di Piacenza.
UGL, che al tema delle morti sul lavoro ha dedicato negli ultimi 3 anni la festa del Primo Maggio, continuerà a battersi affinché il lavoro sia completamento della personalità e non certo un pericolo di morte.
Solleciteremo la ripresa del dialogo avviato in Prefettura per l’istituzione dell’Osservatorio provinciale permanente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e favoriremo in quell’ambito la maggiore concretezza possibile.
Facciamo anche appello a tutti i lavoratori affinché comprendano loro per primi l’importanza della sicurezza sul lavoro e non si rendano favoreggiatori, anche solo con il silenzio o la sottovalutazione, di condizioni pericolose di lavoro. Contattino immediatamente la nostra organizzazione sindacale.
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