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Aspettando il Tour a Piacenza, l’esperto Elvio Chiatellino: “Il ciclismo negli anni 60 era più popolare del calcio” – AUDIO

Proseguono i preparativi per il grande appuntamento del primo luglio quando Piacenza ospiterà la partenza della terza tappa del Tour de France, la corsa a tappe più importante e prestigiosa del mondo. Elvio Chiatellino, uno dei massimi esperti italiani di ciclismo e organizzatore della quarta tappa del Tour che partirà da Pinerolo, na ha parlato a Radio Sound.

“Organizzare una tappa del Tour è sempre un’esperienza meravigliosa che feci già nel 2011. Una cosa che dà molta emozione e molto lavoro. Bisogna stare attenti per programmare tutte le situazioni”.

Com’è nata la sua passione per il ciclismo?

Da mio nonno Giovanni che correva nelle fiere del paese, negli anni 20/30. Fu lui a inculcarmi questa passione. Avevo 6 anni quando vidi passare per la prima volta proprio i corridori del Tour del France da Pinerolo, era il 1956. All’arrivo allo Stadio Comunale di Torino c’erano 50mila persone paganti ad aspettare gli atleti. 

Com’è cambiato il ciclismo negli anni

C’è stata una grossa evoluzione, con interventi importanti a livello di medicina che finiscono con il riversarsi sul fisico dei corridori. Comunque penso che questi interventi siano stati parzialmente eliminati da certe norme severe che sono state fatte. La passione c’è sempre. E’ chiaro che oggi abbiamo una frammentazione dello sport, quindi gli stessi tifosi si dividono tra varie discipline, mentre una volta esistevano soltanto il calcio e il ciclismo. Addirittura il ciclismo, fino agli anni 60, sopravanzava il calcio. Poi la situazione cambiò dagli anni 70, ma penso che il ciclismo sia sempre molto amato.

Il ciclismo porta i tifosi al ricordo dei grandi duelli, Coppi – Bartali o più recentemente Saronni – Moser

Saronni e Moser avevano una dimensione più locale. Ad esempio non si sono mai esportati sul Tour de France. Entrambi hanno fatto un solo tour. Prima di loro ci fu la rivalità tra Gimondi e Motta e prima ancora quella storica tra Bartali e Coppi. I due se ne facevano di tutti i colori e negli ultimi anni diventarono più amici, ma non riuscirono a collaborare. Nel 1960 Coppi avrebbe dovuto fare l’ultimo Tour con Bartali direttore sportivo, ma il destino si mise di mezzo. 

Tour Piacenza: AUDIO intervista a Elvio Chiatellino

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