Dopo quindici anni fatica ancora a trattenere le lacrime parlando del proprio figlio. Tonina Pantani ha lo sguardo di chi ha combattuto mille battaglie e di chi non ha intenzione di arrendersi.
La madre del Pirata non poteva mancare al Church Event organizzato da palestra Le Club e Group Cycling, manifestazione che per tutta la giornata di oggi ha visto pedalare 1200 persone in nome di Marco Pantani. Una distesa di atleti motivati dalla mitica Bianchi e dall’indimenticabile bandana del grande campione.
Lo spirito battagliero di Tonina Pantani è ancora vivo, e l’affetto degli italiani è una motivazione in più. “E’ stato bellissimo, sono felice di essere qui. Ho fatto tanta strada, è vero, ma io per Marco vado ovunque. Tante volte mi rendo conto del fatto che Marco è più celebrato oggi che in vita. Penso che sia perché la gente ha capito il trattamento che ha ricevuto. Dalla federazione in primis, di certo non un gran bel trattamento”.
Le sue battaglie continueranno?
“Certamente. Mi hanno tolto la cosa più bella che avevo, mio figlio. E non smetterò finché non saprò la verità. Perché vede, le disgrazie putroppo capitano a tutti, i figli non dovrebbero morire prima dei genitori ma purtroppo capita. Però io dico questo. Il trattamento che hanno riservato a Marco, io che ancora oggi non so come sia morto mio figlio…è bruttissimo. Finché avrò vita andrò avanti e spero che a breve la verità venga fuori”.
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