«Con l’obbligo delle telecamere negli asili delle scuole per l’infanzia e nelle strutture di assistenza per anziani e disabili abbiamo voluto garantire una maggiore sicurezza ai bambini e alle persone assistite. Una tutela che si estende anche ai lavoratori, cioè agli insegnanti e agli operatori sanitari onesti. Quelli che amano il loro lavoro e che non avranno problemi nel vedersi installate le telecamere. Si tratta di un deterrente per chi non si comporta correttamente e che serve alle forze dell’ordine in caso di indagine».
Così i parlamentari della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani, sulla recente norma, fortemente voluta dal vice premier Matteo Salvini, che consente la videosorveglianza. Murelli è stata relatrice, alla Camera, del progetto di legge approvato all’interno del decreto “sblocca cantieri” diventato legge il 17 giugno.
«A Piacenza, purtroppo, sono diverse le indagini e i processi – continua Murelli – che vedono coinvolti insegnanti e operatori socio sanitari accusati di maltrattamenti. Sono molto contenta di questa scelta del Governo per rendere più trasparenti le attività all’interno di scuole e strutture socio assistenziali».
L’installazione di sistemi di videosorveglianza – sia nelle scuole sia nelle strutture – vede lo stanziamento di 160 milioni in totale; 5 milioni per il 2019; «15 milioni per ciascun anno dal 2020 al 2024 per l’istituzione di un Fondo per l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso presso ogni aula di ciascuna scuola, di ciascun comune; nonché per l’acquisto delle apparecchiature per la conservazione delle immagini per un arco di tempo adeguato».
Inoltre, è previsto anche il finanziamento del Fondo per rilanciare gli investimenti delle Amministrazioni centrali e del Programma straordinario di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, nonché di realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti.
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