Aggressione al pronto soccorso, Tarasconi risponde a Trespidi: “In realtà al convegno di collegio Alberoni ero presente, si informi prima di chiamarmi in causa”

Katia Tarasconi, PD

Rispondo al consigliere comunale Massimo Trespidi che, per il gusto di polemizzare in fretta e furia su una mia proposta precisa che tutto era tranne un attacco ai miei “avversari” politici su un tema delicato come la violenza contro gli operatori sanitari, parla a sproposito della sottoscritta scrivendo cose non vere in comunicati stampa che trovano poi spazio sui quotidiani. Trespidi cita il convegno (intitolato “Educare per prevenire”, glielo ricordo io) che si è tenuto l’11 marzo scorso nella Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni di Piacenza e parla della mia presunta assenza definendola come mancanza di interesse sul tema specifico visto che si era lontani dalla campagna elettorale; per contro, plaude alla presenza della sindaca Barbieri, lei sì interessata all’argomento nonostante non si fosse ancora in aria di elezioni. Si fa per dire, visto che all’epoca era già stata chiarita la sua intenzione di ricandidarsi. Ebbene, a quel convegno ero stata invitata come consigliera regionale dell’Emilia-Romagna e ho partecipato con grande interesse, interagendo con molti dei presenti, compresi i relatori e gli organizzatori.

Meglio farebbe Trespidi a informarsi prima di inviare frettolose note stampa chiamandomi in causa direttamente. Cosa che io non ho mai fatto e continuerei volentieri a non fare a meno che non si dicano falsità sulle mie presenze o assenze a iniziative in veste ufficiale di rappresentante della Regione.
Io penso a fare proposte concrete sottoponendole ai piacentini. E bene farebbe Trespidi a fare lo stesso senza preoccuparsi dei convegni a cui partecipo o non partecipo.

Il tema della violenza contro gli operatori sanitari è molto importante e come tale l’ho sempre considerato, ben prima che mi sfiorasse l’idea di accettare la candidatura a sindaco di Piacenza.
Ribadisco dunque il mio punto di vista che nulla ha a che vedere con la polemica. So bene che il posto fisso della Polizia di Stato all’interno del Pronto soccorso era stato “soppresso” per ragioni che non competono in alcun modo all’Amministrazione comunale. Quindi non c’è demerito nell’operato della Giunta che era in carica all’epoca della “soppressione”, come non c’è alcun merito dell’attuale Giunta nel percorso che ha portato la Polizia di Stato a ripristinare il presidio al Pronto soccorso. Ed è un bene che sia stato ripristinato, sia chiaro. Non posso fare altro che esserne contenta e ringraziare i poliziotti per il fondamentale servizio che svolgono anche all’interno dell’ospedale.

Nella mia presa di posizione non ho espresso alcun giudizio su decisioni organizzative che non mi competono ma mi sono limitata ad annunciare un impegno preciso, che rinnovo: quando saremo a Palazzo Mercanti lavoreremo affinché il Pronto soccorso sia presidiato 24 ore al giorno, e non per una parte della giornata come è oggi. E lo faremo per fare in modo che gli operatori sanitari impegnati in prima linea possano lavorare in modo sicuro. Si tratterà, naturalmente, di muoversi incentivando la collaborazione tra il Comune, con la propria Polizia locale, e le Forze dell’ordine statali.

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