«Una cosa è certa: il nuovo ospedale di Piacenza non verrà costruito nell’area scelta dall’attuale Amministrazione comunale; area di cui il Comune, peraltro, non è ancora proprietario. Il nuovo ospedale, determinante per tutto il nostro territorio, si farà all’interno della tangenziale, senza quindi ulteriore consumo di suolo, e si farà rispettando i tempi; anzi, probabilmente velocizzandoli visto che eviteremo ricorsi (legittimi) che sono già stati presentati contro la scelta attuale». Katia Tarasconi, candidata sindaco, è stata perentoria ieri sera nella serra di Palazzo Ghizzoni Nasalli di fronte al foltissimo pubblico che ha assistito all’incontro organizzato da Piacenza Coraggiosa per presentare la lista e parlare di sostenibilità sociale declinata sui temi del lavoro, ambiente e casa. I due principali ospiti della serata erano, per l’appunto, Katia Tarasconi (sostenuta da Coraggiosa in questa campagna elettorale) e Vasco Errani, senatore della Repubblica e già Presidente della Regione Emilia-Romagna per quindici anni dal 1999 al 2014.
Ed è proprio sul macro-tema dell’ambiente che la candidata del centrosinistra ha scelto di intervenire: «E’ senz’altro la nostra priorità – ha spiegato – e sappiamo che è la priorità della stragrande maggioranza dei piacentini. Nel 2022 nessuna scelta, nessun progetto, nessuna visione di futuro della città possono prescindere dalla tutela dell’ambiente in cui viviamo. Ogni idea che abbiamo scritto nero su bianco e tutte quelle che scriveremo si muovono in questo solco, che per noi è imperativo». Un solco, quello del rispetto per l’ambiente, che deve necessariamente concretizzarsi in scelte che vadano realmente, e non solo idealmente, in quella direzione. Ecco perché la candidata Tarasconi passa subito dalla teoria alla pratica puntando i riflettori su uno dei più importanti progetti per il futuro della città, ovvero la costruzione del nuovo ospedale. «Lo dico subito e in modo chiaro – ha esordito – Sono convinta che il nuovo ospedale si doveva costruire nell’area dell’ex Pertite, senza ombra di dubbio».
Applausi. E ha proseguito: «Ne sono convinta e lo dico, ma dico anche che a questo punto non è più possibile ipotizzare un’inversione di rotta di questa portata. Ma aggiungo che è comunque possibile evitare di rimanere sull’attuale strada segnata dalle scelte dell’amministrazione in carica». «L’area scelta, ovvero la Farnesiana 6 – ha spiegato – si trova all’esterno della tangenziale e su terreno agricolo, e già questo basta e avanza per dire no. Senza contare i potenziali rischi idraulici che incombono sull’area in questione, su cui tanto si è discusso e che sono stati negati. Ma, ripeto, è sufficiente concentrarsi sulla scelta scellerata di un’area che implica l’ennesima cementificazione di campi coltivati quando invece esiste un’alternativa concreta, fattibile, all’interno del “confine” segnato dalla tangenziale, che è il confine giusto, sensato e responsabile: l’area Farnesiana 5. Perché ostinarsi a consumare terreno agricolo quando è possibile costruire un ospedale moderno e all’avanguardia, per cui ci siamo sempre battuti ed è già stato finanziato dal Governo e dalla Regione, in un’area pressoché identica ma all’interno della tangenziale?».
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