Tarasconi incontra i commercianti del Corso: “Maleducazione e criminalità rischiano di rovinare una delle zone più vive di Piacenza”

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«Questa è una zona centrale e particolarmente viva anche grazie al nostro lavoro, ma ormai da troppo tempo è in balìa di gruppi incontrollati di delinquenti e, più in generale, di maleducati che ci rendono la vita davvero difficile». E’ in sintesi l’appello che oggi pomeriggio una delegazione di esercenti e commercianti del tratto di Corso Vittorio Emanuele compreso tra lo Stradone Farnese e Barriera Genova ha rivolto alla candidata sindaco Katia Tarasconi nel corso di un incontro che si è tenuto al bar pizzeria Da Luca. Incontro richiesto dagli stessi commercianti ed esercenti per rappresentare una situazione che «si protrae da troppo» e sta condizionando le loro dinamiche lavorative e in genere il contesto sociale di una zona potenzialmente straordinaria per presenza di locali e per spazi. Risse, sporcizia e imbrattamenti caratterizzano le serate e costringono le mattine successive i gestori dei locali e i titolari dei negozi a «sistemare le cose e pulire sedie, tavoli, porte d’ingresso e vetrine».

«C’è esasperazione – ha detto la candidata Tarasconi – ed è un peccato perché stiamo parlando di una zona della nostra città che è tra le più vive in assoluto». E ancora: «Qui siamo oltre la maleducazione di chi imbratta cose non sue o luoghi pubblici. Siamo di fronte a gruppi di persone che si sentono impunite e pensano di potersi comportare come vogliono. La soluzione non è certo immediata e va studiata in collaborazione con le Forze dell’ordine. Ed è anche evidente come, oltre la prevenzione e la repressione di comportamenti criminali, sia sempre più necessario un maggiore sforzo per educare soprattutto alcuni gruppi di giovani. Educarli al rispetto degli spazi e dei beni pubblici, che sono anche loro e devono esserne consapevoli». Secondo Tarasconi non ci si può certo voltare dall’altra parte e lasciare che la situazione rimanga com’è, anche perché – dice – «se non si interviene non può che peggiorare. E già ora ci sono esercenti che mi dicono che devono chiudere prima la sera per paura che certe situazioni degenerino». E conclude: «Serve ascoltare, come sempre. Dopodiché serve trovare una soluzione condivisa, senza temporeggiare».

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