Anche il Consorzio di Bonifica si unisce all’appello di Coldiretti che ha mostrato vicinanza e apprensione per le amministrazioni comunali e le popolazioni di Ferriere e Ottone private della guardia medica.
È il Presidente Luigi Bisi ad intervenire: “Il diritto alla salute è il primo elemento di una società solidale e che ha un tratto umano e non solo di visione a breve termine tipico delle miopie dei decenni passati. Senza servizi è inutile parlare di montagna e costruire modelli affinché questi territori siano vivi. Il Consorzio, con risorse proprie e fondi della Regione Emilia Romagna, agisce in un’ottica di prevenzione e di messa in sicurezza credendo fortemente che si debba lavorare in coesione per rispondere alle esigenze del territorio. Senza la garanzia dei servizi minimi, come la continuità assistenziale, si rischia di vanificare le risorse investite contribuendo allo spopolamento. Proprio ora, per altro, che in controtendenza a questo fenomeno, in molti si sono riavvicinanti ai paesi di origine e hanno deciso di riabitare le nostre bellissime vallate per migliorare la propria qualità della vita”.
Il Consorzio di Bonifica di Piacenza è da sempre impegnato nella difesa del suolo. Complessivamente l’ente, in territorio montano- collinare, gestisce un comprensorio di circa 1.900 chilometri quadrati presidiando e intervenendo a manutenzione di 125 km di viabilità di bonifica e 47 acquedotti rurali. Funzioni che svolge in collaborazione con gli enti locali mettendo a disposizione i tecnici consortili, sia intervenendo direttamente con propri fondi sia provvedendo ad acquisire finanziamenti per interventi di prevenzione e messa in sicurezza.
“L’assistenza medica – conclude Luigi Bisi – deve essere una priorità, in epoca pandemica ancora di più. La speranza è che a questo appello rispondano tutte le associazioni che spesso parlano di montagna perché senza i servizi di base non è possibile fare nessun progetto a lungo termine per questi territori che tutti abbiamo a cuore. Bisogna trovare una soluzione il prima possibile”.
Sul tema interviene anche il Movimento Cristiano Lavoratori: “La sanità piacentina non può lasciare sole le popolazioni della nostra montagna “
Come “movimento di testimonianza evangelica ” al fianco dei lavoratori non possiamo non schierarci al fianco delle popolazioni dei comuni di OTTONE e FERRIERE , e delle loro amministrazioni comunali esprimendo a loro la nostra solidarietà e vicinanza , che a partire dei prossimi giorni saranno private dal servizio della guardia medica . Ancora una volta i territori già penalizzati pesantemente dallo spopolamento e dall’impoverimento economico occupazionale oggi vengono private di un determinante servizio . Da anni nel corso delle varie campagne elettorali per la elezione dei vari rappresentanti del nostro territorio nelle istituzioni del nostro paese , tramite la stampa locale abbiamo potuto prendere atto dei buoni propositi della valorizzazione dei nostri territori con incentivi per le imprese a maggioranza a vocazione agricola tramite le quali promuovere la promozione turistica del nostro territorio , purtroppo buoni propositi non si sono mai concretizzati . Pur prendendo atto delle difficoltà della sanità del nostro territorio evidenziate ancor di più dalla pandemia ancora in essere che paga , a sua volta di scelte politiche approssimative facciamo appello alle istituzioni perchè queste realtà del nostro territorio montano , non venga privato da questo servizio essenziale . La riscossa economica e turistica della nostra montagna , a nostro parere può e deve ripartire da questi territori per cui ci sembra ingiusto al posto di creare servizi per renderli appetibili a investimenti economici che ne creino sviluppo abitativo , togliere ancora una volta servizi determinanti si otterrà la “morte sociale ” di queste comunità , che la nostra realtà piacentina a nostro avviso non può permettersi .
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