Estensione del super Green pass a tutti i lavoratori nel pubblico e nel privato. La data cerchiata in rosso è quella del 5 gennaio, quando il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi. La decisione ormai parrebbe essere stata presa.
“E’ una iattura ulteriore per il mondo del lavoro”, spiega Pino De Rosa, segretario provinciale del sindacato UGL. “Anche perché qualche effetto già lo stiamo avendo: ci sono lavoratori, per esempio, che vengono da altre parti d’Italia e per questo motivo alloggiano in albergo. Bene, questi lavoratori sono costretti a tornare a casa e rinunciare al proprio lavoro, magari precario, perché senza il super green pass in albergo non ci possono più stare. Oppure per gli spostamenti di lavoro devono affrontare lunghi viaggi sui mezzi pubblici e senza green pass non potranno più farlo. Questo si va ad aggiungere a criticità che già ci sono: per esempio quelle persone da tre mesi senza stipendio perché magari lavorano per imprese di pulizia impiegate in aziende dove vige l’obbligo vaccinale”.
“Abbiamo avuto anche lavoratori che hanno rischiato di essere allontanati per un tampone scaduto da un quarto d’ora. Non sono chiacchiere da talk show, ma persone in carne e ossa”.
“L’obbligo del super green pass per tutti i lavoratori sarebbe una condanna senza appello. Le persone saranno costrette a fare qualcosa che non vogliono fare, e che per legge non sono obbligate a fare, oppure sono condannate alla morte civile. E’ inutile parlare di democrazia se poi non si consente a una persona di andare a lavorare”.
“Abbiamo chiesto un incontro con il prefetto perché vorremmo sapere quanti tamponi sono stati fatti dal 15 ottobre al 15 dicembre in provincia di Piacenza, quanti di questi tamponi hanno dato esito positivo e quante sono le ore di assenza ingiustificata che hanno avuto un peso sulle famiglie e sulla realtà sociale della nostra provincia”.
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