La professione di cura osservata dall’interno, nelle imprese sociali che operano sul territorio e si occupano delle persone: dall’educazione alla terza età, passando per il sostegno alle fragilità. E’ questo l’obiettivo del progetto di formazione, nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto), che ha visto protagonisti una ventiquattro studenti dell’Istituto “Casali” di Piacenza, proposto dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Piacenza, col coinvolgimento delle cooperative sociali di Federsolidarietà di Confcooperative Piacenza e il centro di formazione Forpin.
“Coltivare le persone, alla scoperta del lavoro socio educativo e formativo è il titolo del progetto perchè l’idea che abbiamo condiviso con l’Università Cattolica – ha sottolineato la presidente di Federsolidarietà Paola Gemmi – è stata quella di intersecare i percorsi formativi indirizzati ai servizi alla persona e al lavoro sociale degli studenti del Casali con le competenze di base e trasversali che permettono di comprendere anche la dimensione dell’impresa, e in particolare il modello della cooperativa, che cosa la distingue, come si gestisce, come si lavora”.
Al termine del percorso gli studenti, suddivisi in cinque gruppi, si sono sfidati nel corso di una mattinata in Cattolica: ciascun gruppo ha presentato un report dettagliato sull’esperienza in azienda a coronamento degli incontri nelle strutture e col personale per un totale di circa 20-25 ore di apprendimento in diversi settori del sociale, infanzia, anziani, dipendenze, comunità minori e formazione.
Anna Paratici, tutor della Cattolica, ha illustrato gli obiettivi finali della formazione extrascolastica: cogliere i tratti distintivi della professione di cura, con particolare focus sul profilo dell’educatore e del formatore, attraverso la comprensione dei diversi ambiti di intervento e gli strumenti operativi, in rapporto ai diversi utenti e ai loro bisogni. “Il confronto diretto con i testimoni dei vari contesti – ha sottolineato – e la rielaborazione dell’esperienza accompagnata dai tutor universitari hanno consentito di avviare, da parte di ciascun partecipante al percorso, una riflessione personale rispetto ai propri interessi di studio e di lavoro”.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche gli assessori comunali Nicoletta Corvi (welfare) e Francesco Brianzi (politiche giovanili) che hanno rimarcato il valore della formazione sul campo in un ambito, quello dei servizi alla persona, sempre più centrale per la nostra società. Le cooperative e realtà sociali che hanno ospitato i giovani durante il Ptco, permettendo loro di conoscere da vicino il contesto operativo sono Kairos, specializzata in comunità minori, Cotepi, che opera nel campo delle dipendenze, AuroraDomus per gli anziani, Unicoop nel campo dell’infanzia e Forpin in relazione alla formazione. Al termine della mattinata premiata la relazione degli studenti che hanno svolto il loro percorso nella cooperativa Cotepi, concentrandosi sul tema delle dipendenze.
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