Storia dell’arte a Piacenza, il libro strenna 2023 della Banca di Piacenza

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Storia dell’arte a Piacenza è questo il tema del libro strenna 2023 della Banca di Piacenza, illustrato alle Autorità e alle prime file della Banca, nella Sala convegni della Veggioletta, dall’autore Stefano Pronti.

Storia dell’arte a Piacenza introduzione del Presidente Giuseppe Nenna

Il presidente dell’Istituto di credito Giuseppe Nenna, nel suo intervento introduttivo ha evidenziato come la Strenna di quest’anno si concili perfettamente con la filosofia della Banca, essendo un compendio per la conoscenza del patrimonio storico-artistico della nostra terra, la cui valorizzazione ha sempre rappresentato un obiettivo dell’Istituto, nella consapevolezza che la ricchezza di un territorio si sviluppi anche attraverso la promozione culturale. L’opera del dott. Pronti che si è avvalso della collaborazione di Susanna Pighi abbraccia i secoli XI-XVI e si divide in due volumi: il primo – Strenna di quest’anno – si occupa del Medioevo e del Rinascimento; il secondo sarà la strenna del 2024. “Storia dell’arte a Piacenza” questo il titolo della pubblicazione, è stato realizzato dalla tipografia Tip.Le.Co.

Storia dell’arte a Piacenza un ricordo per Corrado Sforza Fogliani

Il presidente Nenna ha con l’occasione ricordato Corrado Sforza Fogliani a ormai un anno dalla scomparsa, sottolineando come la Banca sia riuscita a raggiungere i propri scopi nel solco dei suoi insegnamenti, ottenendo ottimi risultati sia come impresa, sia come istituzione che promuove cultura.

Il dott. Nenna ha chiuso il suo intervento leggendo il testo di una storica pubblicità della Banca che parla di arte ed esprime efficacemente il pensiero del presidente Sforza sul tema: “Amiamo Piacenza. In tutti i suoi aspetti. Anche in quelli meno conosciuti e, forse proprio per questo, più preziosi. Sono le cose che Piacenza non ha mai ostentato, ma che ha sempre custodito in un abbraccio pieno d’affetto e un po’ geloso. Sono i capolavori della sua arte”.

Un patrimonio che non è solo da ammirare, ma soprattutto da meditare perché rappresenta le radici della nostra storia. Per questo la Banca di Piacenza ne ha da sempre a cuore la tutela e la valorizzazione. Concretizzando questo impegno, negli ultimi anni ha contribuito al recupero scientifico dei nostri monumenti e finanziato importanti opere di restauro civile e religioso. È un impegno che la Banca di Piacenza proseguirà ancora. Sempre con identica passione. Amiamo l’arte piacentina perché, anch’essa, è espressione dei valori della nostra gente”.

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Storia dell’arte a Piacenza l’autore

Il dott. Pronti dal canto suo ha ringraziato la Banca di Piacenza, la Tip.Le.Co., Susanna Pighi e rivolto un pensiero a Corrado Sforza Fogliani “che si è distinto per il sostegno, la diffusione conoscitiva e il restauro dei beni culturali piacentini”.

Prima di diventare progetto ha proseguito l’autoreè stato un sogno conservatosi nel corso degli anni: quello di creare uno strumento agevole per la conoscenza delle testimonianze artistiche e monumentali di Piacenza. Questa sintesi o compendio, come divulgazione scientifica, si avvale di studi, di ricerche, di bibliografia, di riletture dirette delle opere e di schedari personali accumulati in decenni di attività dedicata alla storia dell’arte. Forse l’utilizzo di questo compendio potrà anche accrescere il senso di appartenenza dei piacentini alla loro comunità così ricca di storia e arte. E’ un libro che si può anche sfogliare per soffermarsi su ciò che maggiormente interessa singolarmente il lettore.

Il volume

La copertina del volume riprende gli affreschi di santa Caterina d’Alessandria, conservati ai Musei di Palazzo Farnese: l’episodio del ricevimento di cavalieri, «una scena di gusto cortese, trobadorico, scelta per la sua collocazione temporale trecentesca».

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Le particolarità

Tre le particolarità del libro indicate dall’autore: “La suddivisione per periodi nella sequenza di architettura, pittura e sculturascandita da caratteri estetici ben distinti ed evidenziati. La corrispondenza immediata della foto dell’opera nella pagina a destra al testo descrittivo e di commento nella pagina a sinistra, per facilitare lo scorrimento dello sguardo; le 220 foto in bianco e nero hanno il valore di far riconoscere la singola opera nella sua forma specifica; solitamente il colore aggiunge solo il piacere visuale. La bibliografia in ordine cronologico di stampa per suggerire il senso della stratificazione degli studi partendo dai grandi giacimenti storiografici (Villani, Locati, Campi, Poggiali, Carasi, Scarabelli, Buttafuoco) per avvicinarsi con Ambiveri, Mensi, i due Nasalli Rocca, Cerri, Fermi, Corna, e poi Romanini, Salvini, Quintavalle, Arisi, Fiori e giungere ai molto numerosi contemporanei”.

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