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Stop alle zanzare, al via la campagna della Regione “Impara a difenderti”

Stop alle zanzare, al via la campagna della Regione “Impara a difenderti”. Arriva l’estate, e puntualmente si presentano ospiti indesiderati e molesti, che possono trasmettere malattie virali anche pericolose: le zanzare. Importante sapere come prevenire e contrastarne la diffusione, in che modo proteggersi e cosa fare prima di mettersi in viaggio; soprattutto se in Paesi “a rischio”. 

Accortezze e consigli pratici su cui punta la campagna di comunicazione  della Regione Emilia-Romagna, pronta a partire. “Zanzara e altri insetti, impara a difenderti”: questo il messaggio scelto per il 2019, a cui si affianca l’invito “Conosci, previeni, proteggi”. Non solo la famigerata zanzara tigre, infatti, rappresenta un rischio in quanto in grado di trasmettere virus quali Chiukungunya, Dengue o Zika; ma anche quella comune – del genere Culex – può diffondere malattie come West Nile, mentre i pappataci sono vettori del parassita della Leishmaniosi. 

“La prevenzione è fondamentale e l’attenzione e l’impegno dei singoli cittadini possono fare la differenza – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi.

“In Emilia-Romagna Regione, Comuni e Aziende sanitarie sono da mesi al lavoro; quest’anno abbiamo deciso di far partire con un mese d’anticipo il Piano contro le arbovirosi, che abbiamo anche rafforzato e finanziato attraverso risorse regionali aggiuntive; ma è fondamentale la collaborazione di tutti. Gli interventi di disinfestazione condotti dai Comuni, infatti, anche se molto accurati riguardano solo le aree pubbliche; quindi è importante adottare in casa propria comportamenti corretti, sia per evitare il diffondersi degli insetti sia per proteggersi. È un tema di salute pubblica- aggiunge l’assessore- per cui è necessario il contributo dell’intera comunità, anche del mondo dell’informazione”.

Evitare i ristagni d’acqua

Alle zanzare basta pochissima acqua stagnante per depositare le uova e riprodursi.  Per questo è importante eliminare i sottovasi e, dove non è possibile, evitare il ristagno d’acqua al loro interno. Occorre pulire adeguatamente i tombini dei giardini condominiali e coprirli con una rete zanzariera, evitando che si intasi dopo le piogge. Rimuovere sempre gli sfalci d’erba e tenere il giardino pulito. Non lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura rivolta verso l’alto. Tenere pulite fontane e vasche ornamentali, ed eventualmente introdurvi pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara tigre.

Proteggersi dalle punture

La protezione individuale dalle punture è importante per sé stessi e per contrastare l’eventuale diffusione dei virus; all’aperto, in zone ricche di vegetazione, è buona abitudine vestirsi sempre con abiti di colore chiaro, indossare capi di abbigliamento a maniche lunghe e non utilizzare profumi. Per proteggersi dalle punture è consigliabile usare repellenti sulla pelle e sugli abiti (con cautela nei bambini e nelle donne incinte).

Per ridurre la presenza delle zanzare all’interno delle abitazioni si consiglia di utilizzare zanza­riere, condizionatori e apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine; in quest’ultimo caso sempre con le finestre aperte.

Se si viaggia all’estero: partire informati

Se si viaggia in Paesi dove sono diffuse malattie trasmesse da zanzare, è bene documentarsi prima della partenza negli ambulatori di medicina dei viaggiatori delle Aziende Usl. E al rientro, in caso di febbre o disturbi, rivolgersi tempestivamente al proprio medico o a una struttura ospedaliera.

Il Piano regionale arbovirosi 2019

In Emilia-Romagna il sistema previsto dal “Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi” coinvolge Regione, Aziende sanitarie, Istituto Zooprofilattico e Comuni; una rete consolidata, fin dall’esperienza acquisita con l’epidemia di Chikungunya, avvenuta in Romagna nel 2007.

Un Piano che nel 2019 si presenta con significative novità: è stata anticipata a maggio, invece che a giugno, la sorveglianza sulle zanzare (tigre e comune) e su Chikungunya, Dengue, Zika, West Nile.

Le ovitrappolemonitorate per la zanzara tigre sono 755, distribuite sul territorio delle 10 città capoluogo della regione, mentre le trappole per la zanzara comune sono 95, collocate in modo regolare su tutto il territorio di pianura e pedecollinare.

Il monitoraggio dei casi sospetti

Ampliato, inoltre, il periodo di monitoraggio dei casi sospetti, cioè delle persone che potrebbero essere state vittime della trasmissione dei virus; prima era dal 1° giugno al 31 ottobre, quest’anno è già partito lo scorso 1° maggio e sarà operativo fino al 30 novembre. Rafforzato anche il controllo da parte dei Comuni, sia per la prevenzione che in caso di epidemia.

Ancora, è previsto un campionamento straordinario di altre specie di uccelli, come stormi e piccioni- oltre a gazze, corvi e ghiandaie già monitorate – per verificare se abbiano o meno un ruolo nella circolazione virale; inoltre vengono date indicazioni precise per la gestione delle aree che vengono periodicamente allagate – ad esempio alcuni tipi di coltivazioni agricole – in modo da ridurre la proliferazione delle zanzare. Infine, sono stati predisposti veri e propri manuali – ‘Linee guida per operatori’ e ‘Linee guida per il corretto utilizzo dei trattamenti adulticidi contro le zanzare’ – per dare supporto ai Comuni nell’attività di disinfestazione.

Per rendere possibile tutto questo, la Regione ha aumentato di 200mila euro le risorse che ogni anno assegna ai Comuni per le attività di disinfestazione: un sostegno finanziario che, per il 2019, sale complessivamente a 1,2 milioni.  

Il Piano è frutto di un lungo lavoro preparatorio basato sull’esperienza degli anni passati, realizzato da un tavolo costituito da RegioneEnti locali e Aziende sanitarie, che hanno promosso anche corsi di formazione ad hoc per il personale. E già ad aprile il documento è stato illustrato e condiviso con tutti i sindacidell’Emilia-Romagna.

Dati sulla circolazione dei virus, anno 2018

Nel 2018 in Emilia-Romagna i casi confermati di Dengue, tutti importati, sono stati 13, quelli di infezione da West Nile virus, tutti autoctoni,198 (101 forme neuroinvasive, 70 febbri e 27 infezioni asintomatiche), di cui 21 mortali. Non è stato segnalato alcun caso confermato di Chikungunya e Zika virus.

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