Offrire un’esperienza di sollievo e benessere ai pazienti e utenti dei servizi sanitari, ai loro familiari e ai professionisti, sfruttando il potere terapeutico e trasformativo della musica. È stato battezzato con il suggestivo nome di Stelle sonanti l’inedito viaggio promosso dall’Azienda Usl di Piacenza e dall’associazione Amici della Lirica di Piacenza in collaborazione con l’Orchestra Dedicata di Parma con l’obiettivo di promuovere concerti con continuità nei luoghi di cura di tutta la provincia.
Un progetto che non sarebbe stato possibile senza la collaborazione di tutti i partner, a partire dagli Amici della Lirica, rappresentati per l’occasione dal direttore Giuliana Biagiotti: “È una rassegna che ruota attorno alle stelle e ci permette di recuperare una vecchia tradizione della nostra associazione, quella di organizzare eventi di valore sociale. Il Covid ha dato uno stop a questo tipo di iniziative, ora stiamo ripartendo con la musica che entra nei luoghi di cura. Per i pazienti – più persone che pazienti, ricordiamolo –, i loro familiari, ma anche per il personale. Grazie quindi a chi ci sostiene con costante convinzione ed entusiasmo. Speriamo che Stelle sonanti sia quella piccola luce che, accendendosi ogni mese, possa donare qualcosa – emozioni, sorrisi – a chi purtroppo vive un momento di buio”.
Oggi, all’Ausl di Piacenza, la presentazione del progetto. “Le linee di mandato presentate nei giorni scorsi dal presidente Michele De Pascale – osserva Paola Bardasi, direttore generale dell’Ausl di Piacenza – ci invitano a mettere il paziente e il suo percorso di cura sempre più al centro della nostra attività, privilegiando una risposta integrata ai suoi bisogni di salute. Ciò prevede il superamento di ogni logica squisitamente prestazionale, l’umanizzazione e la personalizzazione della cura, la gentilezza delle relazioni”. “La musica negli spazi riservati alla cura – prosegue – non è una novità. Questa Azienda, in passato, aveva strutturato il percorso denominato OspedArte, aperto all’intero spettro artistico. Di recente abbiamo organizzato alcuni concerti nel periodo natalizio. Questi eventi non sono solo un’opportunità per godere della bellezza della musica, ma rappresentano un passo concreto verso un modello di cura più umano, più vicino ai bisogni delle persone. La musica, da sempre, è un linguaggio universale capace di alleviare l’ansia e il dolore, e di restituire speranza anche nei momenti più difficili. Crediamo che l’umanizzazione delle cure sia una componente essenziale della nostra missione. Questo significa andare oltre il semplice trattamento delle malattie, per prenderci cura delle persone nella loro totalità, non solo del sintomo o del corpo. Studi scientifici hanno dimostrato che la musica ha effetti positivi sul benessere psicofisico, riducendo lo stress, migliorando l’umore e persino accelerando i processi di guarigione. Ma non è solo una questione di numeri e di evidenze: è un’esperienza che crea connessione, che trasforma i luoghi di cura in spazi di vita, dove la bellezza può diventare una compagna di viaggio anche nelle situazioni più complesse”.
Dieci appuntamenti lungo un intero anno di concerti (pausa per i soli mesi di luglio e agosto). Nei reparti ospedalieri, ma non solo: Stelle sonanti sarà a Villa Speranza, nella Residenza psichiatrica e trattamento intensivo, nel parco della Salute di Borgonovo, nel giardino della nuova Casa Lilla e in un altro giardino, quello del day hospital di Ematologia. Il primo appuntamento, lunedì 20 gennaio, sarà in Oncologia, poi saranno toccate le Medicine, la Pediatria e la Dialisi. A Fiorenzuola è previsto un appuntamento a febbraio in Medicina riabilitativa. L’anno si concluderà con uno speciale concerto di Natale per tutti i degenti dell’ospedale del capoluogo.
Un vero e proprio calendario, quindi, i cui contenuti sono stati puntualmente illustrati da Giulia Bassi, giornalista e critico musicale, segretaria artistica dell’Orchestra Dedicata e ispiratrice del progetto: “La musica che proporremo punta alle stelle. A un messaggio alto. La musica porterà a terra la luce emanata dalle stelle. I musicisti dell’Orchestra Dedicata eseguiranno musiche di Bach, Mozart, ma anche di Hendrix o Piazzolla. Ma non saranno esibizioni virtuosistiche, bensì momenti in cui i musicisti si faranno mezzo del messaggio da veicolare”.
In ogni concerto il nome di una stella sarà abbinato a un aggettivo che la caratterizza e si collega al tipo di musica proposto. Alla fine di ogni esibizione un professionista sanitario, un paziente o un familiare sintetizzerà il messaggio che si desidera far emergere.
Daniele Vallisa, direttore dipartimento Oncologia-ematologia, ha commentato con entusiasmo – quell’entusiasmo condiviso da tutti i presenti – l’alba di questa rassegna: “Un mondo senza musica sarebbe particolarmente triste e brutto. Sono quindi felice, da amante della musica che lavora ogni giorno in un luogo di cura, che un’iniziativa simile parta proprio dal reparto di Oncologia”. Presenti anche Ilaria Toscani, oncologa, e Mariaelena Cinotti, coordinatore Oncologia degenza: “Ci fa piacere che la stella del primo concerto, quello che si terrà nel nostro reparto, sia Sirio, una stella molto luminosa. Abbiamo tutti bisogno di luce, pazienti e operatori. I musicisti entrano in ospedale per donare la loro arte a persone che non possono muoversi, e questo è già grande motivo di emozione”.
In sala anche alcuni sostenitori degli Amici della Lirica, e quindi del progetto. In prima linea la Banca di Piacenza, rappresentata dal presidente Giuseppe Nenna: “Si tratta di un progetto importante, ispirato da una passione tangibile. Non possiamo che essere felici di farne parte e poter così far sentire la nostra presenza alla comunità. La Banca si spende molto sul territorio, in termini di eventi culturali e formativi. Siamo quindi orgogliosi di sostenere queste stelle sonanti”. Gli fa eco Vincenzo Rau, consigliere della Fondazione Polli-Stoppani, attiva soprattutto a Bergamo: “Ci occupiamo di sociale ad ampio spettro, oltre che di musica e cultura. Con Piacenza c’è un legame particolare, che si è intensificato, in termini di raccolta fondi, nel periodo del Covid. Questa iniziativa, in particolare, ci è piaciuta subito e siamo certi che avrà il successo sperato”.
Il progetto ha anche il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
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