Cronistoria della scomparsa del giovane Stefano Barilli. Dalla scomparsa al macabro ritrovamento nel fiume Po, in provincia di Lodi, vicino a Piacenza. Il questo articolo raccontiamo la tragica storia del giovane piacentino Stefano Barilli.
Alto 1 metro e 75 centimetri, capelli castani, occhi castani. E’ scomparso l’8 febbraio 2021 dalla sua residenza di Piacenza, zona farnesiana. I genitori lo hanno visto l’ultima volta domenica 7 febbraio 2021, prima di andare a dormire.
La mattina successiva Stefano non era in casa e di lui si sono perse le tracce.
Secondo quanto racconta la madre il 23enne si era trasferito in Svizzera per una trentina di giorni e al suo ritorno era apparso deluso.
LA STORIA DI STEFANO BARILLI DA QUI – Scattano le ricerche, per persona scomparsa, di un ragazzo di 23 anni, Stefano Barilli. I familiari hanno visto il giovane l’ultima volta la sera di domenica 7 febbraio, nella loro abitazione al quartiere Farnesiana.
Lunedì 8 febbraio il 23enne non era in casa e nessuno è riuscito più a mettersi in contatto con lui. I genitori hanno così sporto denuncia alla polizia e sono scattare le ricerche. Stefano Barilli scompare nel nulla
Ancora nessuna traccia di Stefano Barilli. La madre: “Torna a casa, insieme possiamo affrontare qualsiasi cosa”
La madre di Stefano ha lanciato un appello: “Noi ti amiamo, l’affetto e il bene che ti vogliamo non sono mai stati in discussione, non puoi immaginare quanto ci manchi e quanto siamo preoccupati per te. Qualsiasi cosa ti stia succedendo, possiamo affrontarla insieme. Non sei solo, torna a casa”.
Le ricerche sono difficili dal momento che Stefano si sarebbe allontanato da casa senza effetti personali che potrebbero facilitarne la collocazione.
Secondo quanto racconta la madre ai microfoni della trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?”, il 23enne si era trasferito in Svizzera per una trentina di giorni e al suo ritorno, proprio sabato scorso, era apparso deluso.
LA STORIA DI STEFANO BARILLI: La prima pista – Delle indagini si stanno occupando gli agenti della Squadra Anticrimine con il supporto dei vigili del fuoco.
Gli investigatori stanno prendendo in considerazione anche alcune segnalazioni che nelle ultime ore sarebbero arrivate da alcuni cittadini, segnalazioni che ovviamente vanno vagliate attentamente.
I pompieri, invece, stanno percorrendo il fiume Po nel tratto tra Monticelli e Piacenza. Perseguono incessantemente le ricerche di Stefano Barilli sulla base di alcune segnalazioni.
Stefano ha lasciato nella sua abitazione in zona Farnesiana i propri effetti personali, ma avrebbe portato con sé una carta di credito. Con la stessa carta avrebbe noleggiato una vettura.
Inoltre, un amico avrebbe comunicato alle forze dell’ordine di aver ricevuto una mail proprio da Stefano. Una mail programmata, però: in altre parole scritta alcuni giorni fa, prima della scomparsa, ma il cui invio sarebbe stato impostato diverse ore dopo la scomparsa.
Nel frattempo proseguono le segnalazioni e gli avvistamenti da parte di cittadini che sostengono di aver visto Stefano Barilli per le strade della provincia di Piacenza. Le forze dell’ordine proseguono le indagini, coadiuvati dai vigili del fuoco che in questi giorni hanno sondato le acque del fiume Po.
LA STORIA DI STEFANO BARILLI: La madre lo riconosce in una foto – “E’ lui, è mio figlio Stefano”: La mamma del giovane scomparso da Piacenza lo riconosce in un video mentre entra in un bar del 9 febbraio. “Voglio solo sapere che stai bene”. Qualcuno l’ha incontrato?
La polizia, che conduce le indagini, si starebbe concentrando sull’universo informatico del giovane. Pare infatti che poche ore prima di scomparire fisicamente, Stefano abbia tentato di scomparire nel mondo digitale. Avrebbe cancellato i propri profili sui social network (Stefano Barilli Facebook e Instagram), avrebbe persino chiuso un conto corrente e bloccato una carta di credito.
Un altro punto di domanda riguarda il cellulare. Stefano ha lasciato a casa il telefono ma avrebbe portato con sé la scheda SIM a esso collegata. Da quanto emerge, la scheda sarebbe ancora attiva, forse in possesso di Stefano. Proprio su questo versante potrebbero concentrarsi le indagini nelle prossime ore.
LA STORIA DI STEFANO BARILLI: Le ipotesi si spostano in Svizzera – Il giovane era tornato dal paese elvetico sabato 6 febbraio, due giorni prima della scomparsa. Si era recato all’estero per avviare un’attività in proprio. Qualcosa, però, sarebbe andato storto. Cosa sia accaduto non è chiaro, ma giungono segnalazioni proprio dalla Svizzera. La polizia, che sta conducendo le indagini, starebbe prendendo in seria considerazione questa pista. Stefano Barilli è in Svizzera?
LA STORIA DI STEFANO BARILLI: L’ombra della psico-setta -Due ragazzi spariti nel nulla. Prima della loro scomparsa non si conoscevano e ora spunta una fotografia, scattata alla Stazione Centrale di Milano. L’immagine sembra ritrarre i due giovani, insieme, apparentemente vestiti allo stesso modo. Uno dei due potrebbe essere Stefano Barilli, il piacentino 23enne. L’altro potrebbe essere Alessandro Venturelli, 21enne di Sassuolo scomparso il 5 dicembre scorso.
In una foto Stefano Barilli insieme a un altro giovane scomparso da Modena. L’ombra della setta?
I giovani sarebbero finiti nelle grinfie di una qualche setta? Il sospetto è sollevato dalla madre di Venturelli, giustificato nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano Il Giorno. Alessandro, infatti, poco prima di far perdere le proprie tracce, pare fosse progressivamente cambiato, in particolare dopo aver intrapreso alcune strane letture. Il 21enne di Sassuolo, stava leggendo un libro dal titolo “Il potere del cervello quantico”.
Secondo la dottoressa Lorita Tinelli, psicologa e presidente del Cesap, il Centro studi abusi psicologici, tra le massime esperte nazionali del fenomeno, quella della psico-setta è una pista da seguire attentamente.
“Ho letto le dichiarazioni di una delle mamme dei ragazzi scomparsi ed è una pista che io non escluderei. In particolare per il ritrovamento nella stanza di un giovane di libri che parlano di potenziale umano e di spiritualità. Cosa significa questo? Significa che il giovane in quel momento è in cerca di certi tipi di percorsi. Inviterei i genitori a rovistare nelle camere di questi ragazzi perché potrebbe emergere una traccia importante”.
Audio intervista Radio Sound: La psicologa Lorita Tinelli parla sul caso Stefano Barilli.
LA STORIA DI STEFANO BARILLI: Indagini per sequestro di persona – La procura di Modena starebbe indagando per sequestro di persona a carico di ignoti per la scomparsa del giovane Alessandro Venturelli, il ventenne del quale si sono perse le tracce dallo scorso 5 dicembre da Sassuolo e spesso accostato alla scomparsa del 23enne piacentino Stefano Barilli.
La madre di Alessandro Venturelli, Roberta, alle telecamere Rai della trasmissione Chi l’ha visto: “Si inizia finalmente a ragionare su un sequestro di persona a carico di ignoti…”
L’articolo completo: Scomparsa di Alessandro Venturelli: Indagini per sequestro di persona a carico di ignoti
LA STORIA DI STEFANO BARILLI: La svolta – Un cadavere riaffiora dalle acque del fiume Po, potrebbe trattarsi di Stefano Barilli. Il rinvenimento è avvenuto sabato mattina, nel tratto del fiume che attraversa il comune di Caselle Landi, in provincia di Lodi. E’ stato un pescatore a notare il corpo, per poi allertare subito i soccorsi. I vigili del fuoco hanno recuperato la salma, le cui condizioni rendono difficile il riconoscimento.
Il corpo è stato rinvenuto senza testa e per tale motivo non può essere subito associato alla scomparsa a Stefano Barilli. In tasta aveva i suoi documenti, ben sigillati, insieme ad un biglietto che lascia aperte alcune piste.
Per avere la certezza che il cadavere sia proprio quello di Barilli, la Procura di Lodi ha disposto, all’interno dell’autopsia, anche il test di Dna, che sarà raffrontato con quello dei familiari più stretti.
LA STORIA DI STEFANO BARILLI: La madre riconosce il corpo – E’ terminato in tragedia il caso di Stefano Barilli. La madre riconosce il corpo da alcune cicatrici. Stefano Barilli è morto
Il ritrovamento del corpo avvenuto durante il pomeriggio del 17 Aprile ha decretato il triste epilogo della vicenda.
La madre, Natascia Barilli, aveva dichiarato: “Non sono i comportamenti di chi ha deciso di togliersi la vita, ma di chi non vuole lasciarsi niente alle spalle. Penso che ci sia dietro un’organizzazione, una psico-setta“.
LA STORIA DI STEFANO BARILLI: Istigazione al suicidio, torna l’ombra della setta – Qualcuno potrebbe aver spinto il 23enne a togliersi la vita. Per questo motivo la Procura di Lodi apre un fascicolo contro ignoti per “istigazione al suicidio”. L’attenzione parrebbe concentrarsi sul viaggio in Svizzera.
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