Il dibattito intorno alla variante alla Statale 45 non si placa, anzi assume nuove forme di protesta. Già perché se gli scenari iniziali sono stati in parte ridimensionati (si parlava di abitazioni tagliate in due o giardini completamente asfaltati) i problemi restano. Almeno secondo ciò che sostiene il comitato “Residenti e Utenti della SS 45 Valtrebbia”. Secondo l’associazione, infatti, restano numerose problematiche, tutt’altro che superficiali.
“I problemi restano”
“Rimangono gli espropri per tutti coloro che sono interessati al tracciato. Espropriati gli accessi alle case, i garage, le pertinenze, giardini e interi campi, questo causerà gravi danni a proprietari e a chi ha scelto di vivere in valle per allontanarsi dalla cementificazione delle aree urbane”, scrivevano in una nota a inizio giugno.
Inoltre l’opera non rispetterebbe il territorio. “Occorre declassare il tracciato che interessa i tratti urbani, limitando gli interventi strettamente necessari alla sicurezza dei residenti. Allo stato attuale il progetto prevederebbe molti anni di cantieri, un transito medio stimato di 68 camion al giorno, oltre al traffico locale. Di certo, le ripercussioni sarebbero devastanti per chi, in valle ha creato la propria realtà di vita”.
Ebbene, che le acque non si siano calmate lo dimostrano gli striscioni apparsi alle finestre di numerose abitazioni lungo quello che dovrebbe essere il percorso della variante. Striscioni in cui si parla di danni alla valle e ai suoi cittadini. Insomma, l’associazione resta sul piede di guerra. A tal proposito abbiamo chiesto qual è la situazione attuale a Stefano Binelli, esponente di Legambiente e dell’associazione.
Statale 45 variante ultimo tratto, 11 chilometri e 7 rotonde, nessun vantaggio per il flusso del traffico e pesanti conseguenze sugli espropri necessari nel tratto Rivergaro – Cernusca. L’idea di chi sta protestando è che ci può essere un’opportunità di fare qualcosa di alternativo, meno oneroso e senza impattare sulle proprietà private che invece sarebbero espropriate. Il progetto “alternativo” è in sede di valutazione di impatto ambientale ma Anas tira dritto portando avanti quello originale.
Statale 45 variante ultimo tratto-il progetto
“Il progetto prevede l’ammodernamento dell’unico tratto mai interessato dai lavori della tratta Piacenza – Bobbio” spiega Fabrizio Binelli di Legambiente e Residenti Utenti Statale 45. “Il primo ammodernamento di una tratta tra Piacenza e Rivergaro è stato realizzato negli anni 70, poi successivamente un secondo lotto, tra Molino Pellegri, a monte di Perino e Bobbio, e l’ultimo, nel 2010, il lotto ha riguardato Perino con la costruzione di un lungo viadotto sul Trebbia, un vero e proprio obbrobrio – afferma Binelli- accompagnato ancora da polemiche che molti ricordano. Da lì in poi si era deciso di non lavorare più creando varianti ma restando sul tracciato originario“.
“Il problema ora – continua Binelli – sta nella progettazione, in quanto presenta dei problemi importanti, sia nei confronti dei residenti, perché invade pesantemente moltissime proprietà, ma anche per gli utenti perché presenta questo strano fenomeno: la presenza di 7 rotatorie in una strada extra urbana soli 11 chilometri“.
Intervista Fabrizio Binelli Legambiente Residenti Utenti SS 45
Statale 45 variante ultimo tratto – la protesta delle lenzuola
“La scelta di rendere evidenti le motivazioni della protesta – sottolinea Fabrizio Binelli – è utile per spiegare che non si è in presenza di un comitato del NO. Dal 2020, anno di presentazione del progetto, si sta cercando di avanzare l’idea che si possa fare qualcosa di diverso a costi più contenuti e senza impattare sulle proprietà dei residenti. Le motivazioni che stanno agitando gli animi sono che il progetto alternativo è attualmente in valutazione d’impatto ambientale e la situazione è in fase di discussione”.
Svincoli a raso al posto delle rotonde
“Il progetto alternativo prevede svincoli a raso in sostituzione delle rotonde che creerebbero non pochi disagi e rallentamenti, e giri bizzarri per i residenti che debbono rientrare a casa. Gli svincoli a raso esistono in altri tratti della statale, come quello all’altezza di Perino, Donceto, Mezzano Scotti. Chi percorre la statale 45 si rende conto che gli interventi fatti tra Perino e Bobbio sono veramente utili e funzionali. Permettono di non interrompere il flusso continuo del traffico in alternativa allo stop and go delle rotatorie che non aiuta nel miglioramento dell’aria e nella sicurezza. Il sentire comune è che la proposta sia ragionevole, utile e si possa prendere in considerazione e invece Anas ha presentato solo il primo progetto, quello delle rotonde”.
“Va ricordato che il primo tratto tra Piacenza e Rivergaro realizzato negli anni 70, ha interessato solo l’allargamento della sede stradale; il tema della sicurezza all’epoca aveva un impatto diverso“.
Un appello inascoltato
“Il progetto alternativo – ha illustrato Binelli – proposto in sede di osservazioni, il regolamento prevede che il pubblico visioni il progetto e presenti delle osservazioni, che sono state realmente presentate nel 2021”.
“Il progetto alternativo presentato tiene in considerazione che ci sia un adeguamento, come negli altri tratti in cui sono stati realizzati gli interventi, ovvero ribadiamo: incroci a raso al posto delle rotonde. Proposta a cui non è arrivata alcuna risposta”.
La protesta, insomma, continua.
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