Variante alla Statale 45, l’associazione torna sul tanto discusso intervento che tanto ha fatto discutere a causa dei potenziali e paventati espropri ai danni dei residenti. In parte l’allarme iniziale (che prevedeva scenari quasi drammatici), è rientrato. Ma, secondo i residenti, la situazione non è comunque positiva”.
“L’associazione Residenti e Utenti della SS 45 Valtrebbia ritiene giunto il momento, dopo tanta disinformazione e approssimazione, di fare chiarezza su quanto sta avvenendo in valle, affinché i cittadini possano avere una panoramica con elementi oggettivi che consentano una valutazione obiettiva.
“Recentemente sui quotidiani sono apparse notizie che a gran voce gridavano “Tutto risolto per il problema dell’ammodernamento” ma è proprio così? E’ stato detto tutto o taciuto tanto?”
“Partiamo da questa affermazione per far luce, evidenziando quanto è stato detto e la realtà dei fatti”.
Il tracciato rimane tale e quale a prima, chiudendo gli accessi alle proprietà, i residenti sono costretti a lunghi percorsi per raggiungere le abitazioni. Sono state fatte da Anas promesse atte a risolvere i problemi legati al territorio, senza specificare come e perché data la loro scarsa conoscenza del territorio stesso, e sono emersi solo i problemi.
Il vantaggio ottenuto dalla rettifica del tracciato viene totalmente annullato dalla presenza di 7 rotonde. Il risultato è evidente, i tempi di percorrenza se non aumenteranno resteranno gli stessi, e in presenza di traffico peggioreranno notevolmente la viabilità.
Rimangono gli espropri per tutti coloro che sono interessati al tracciato. Espropriati gli accessi alle case, i garage, le pertinenze, giardini e interi campi, questo causerà gravi danni a proprietari e a chi ha scelto di vivere in valle per allontanarsi dalla cementificazione delle aree urbane.
La sicurezza si può ottenere con la realizzazione di svincoli lineari come alternativa alle rotonde, come realizzato negli esistenti tratti tra Cernusca e Bobbio, e attraverso la realizzazione di principali accessi alla statale. In ogni caso è importante sottolineare che la sicurezza è garantita dal rispetto delle norme di comportamento stradale. Non esistono strade pericolose, ma comportamenti pericolosi!
La fase della Valutazione d’Impatto Ambientale non è conclusa, e la conferenza dei servizi che si è da poco insediata ha 7 mesi di tempo per discutere il progetto. Ci sono quindi tutti i tempi per verificare e risolvere i problemi emersi in questa fase progettuale e modificare il tracciato. L’esame deve prendere in considerazione le osservazioni dei Comuni interessati dall’opera, deli cittadini, delle associazioni e dei comitati, si configura in questo modo l’occasione per verificare le migliori soluzioni.
Le proposte di modifica possono essere presentate fino all’ultima seduta della conferenza dei servizi.
I finanziamenti non dipendono da progetti speciali, come il PNRR, ma dalla programmazione generale di ANAS. In ogni caso ad oggi i finanziamenti coprono solo il 54% dell’importo del progetto ANAS, pari circa a 158 milioni di euro, anche in funzione di questo l’Associazione propone la redazione di un progetto alternativo che preveda inserzioni lineari anziché le rotonde, e la rinuncia alla realizzazione del viadotto di Cernusca, che oltre ad avere un devastante impatto paesaggistico, un consumo di suolo enorme e importanti conseguenze in termini di espropri, costerebbe da solo oltre 50 milioni di euro.
Il progetto che si propone consentirebbe di rientrare negli importi finanziari ed evitare quindi che l’intera opera venga attuata per stralci, in attesa dell’arrivo di finanziamenti integrativi, con inimmaginabili conseguenze in termini di mobilità, sulla vita dei residenti e di TUTTI i fruitori della SS 45, per non parlare delle attività e del turismo della valle che subirebbero ingenti danni economici.
Risolvere i problemi emersi impone la verifica sul territorio e non sulla carta, chi ha realizzato il progetto non ha mai percorso il tracciato e ne ha dato evidente dimostrazione. Occorre che i progettisti si facciano carico di presentare e realizzare un’opera consona con il territorio, sostituendo le rotonde che prevedono un enorme consumo di suolo con gli svincoli lineari, con un enorme risparmio in termini di costi, di inquinamento e di tempi per la realizzazione.
Occorre declassare il tracciato che interessa i tratti urbani, limitando gli interventi strettamente necessari alla sicurezza dei residenti.
Allo stato attuale il progetto prevederebbe molti anni di cantieri, un transito medio stimato di 68 camion al giorno, oltre al traffico locale. Di certo, le ripercussioni sarebbero devastanti per chi, in valle ha creato la propria realtà di vita.
Non vogliamo né bloccare né insultare, ma solo fornire un’informazione mai divulgata.
TUTTI vogliamo un tracciato che migliori le condizioni di sicurezza e di percorrenza della strada, ma nel rispetto del territorio, dei residenti e delle attività che
costituiscono il tessuto economico della valle. Tutto questo garantendo il minimo consumo di suolo, di risorse ambientali, economiche e di costi per i contribuenti.
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