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Statale 45, Rivergaro contro il piano Anas: “Cantieri e rotonde uccideranno la valle, abbiamo alternative ma restano inascoltate” – AUDIO

Tutti vogliamo l’ammodernamento della Statale 45, il punto è capire in che modo”. E’ questo il motto alla base dell’incontro organizzato questa sera dall’Associazione Residenti e Utenti SS45 a Rivergaro, precisamente alla biblioteca comunale della cittadina. Al centro, in particolare, il tema delle modalità che Anas vuole adottare per rendere più sicuro il tratto di Statale 45 da Rivergaro a Cernusca. A tal proposito, l’incontro di questa sera era proprio mirato alla presentazione di un progetto alternativo da sottoporre ad Anas, prima dell’avvio dei lavori.

Ma prima ancora che la serata inizi, i membri dell’associazione indicano con rammarico la prima fila di sedie, completamente vuota a differenza del resto della sala, che invece è gremita. “Erano le sedie riservate alle istituzioni, ma non si è presentato nessuno”. E per istituzioni si intendono i sindaci dei comuni della media e alta Valtrebbia. Già perché, come noto, solo il Comune di Rivergaro, rappresentato dal sindaco Andrea Albasi, si è espresso contro il progetto presentato da Anas. Da Bobbio in su, invece, i primi cittadini si sono detti favorevoli. Insomma, una vallata spaccata. Ma i residenti di Rivergato tengono a sottolineare un aspetto: “Non siamo contro la messa in sicurezza, solo crediamo che ci siano strade migliori per raggiungere lo stesso obiettivo”.  

La critica principale riguarda la progettazione con ampio impiego di rotatorie e divieto di svolta a sinistra per tutto il tratto. Il numero è ancora incerto, ma si stimano sette rotatorie in 11 chilometri.

Non si capisce perché a monte e a valle del nuovo tracciato non sia stato utilizzato un metodo progettuale diverso, basato sugli svincoli lineari, mentre per quello in questione svincoli a rotatoria ogni chilometro e mezzo”.

Tra queste la rotatoria di Bellaria e la modifica della rotatoria di Cisiano per eliminare le attuali intersezioni con il Parco del Trebbia. Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale di Travo, inoltre, il Sindaco ha annunciato un nuovo svincolo per l’abitato di Dolgo con la realizzazione di una nuova rotonda, e sarebbe la nona”.

Perché chi percorre la Statale 45, soprattutto quelli che la usano tutti i giorni, devono essere sottoposti a continue accelerazioni e frenate con la possibilità di aumentare gli incidenti in caso di disattenzione?”.

A tal proposito, dunque, l’associazione ha presentato un progetto alternativo.

Sia chiaro che noi non stiamo chiedendo che venga adottato il nostro progetto, chiediamo che almeno venga valutato. Invece nessuno ci ascolta, a parte il Comune di Rivergaro. Anche Anas non è disposta al dialogo. Sette rotonde in 11 chilometri sono pericolose. La Statale 45, nei fine settimana, è presa d’assalto da motociclisti, molti dei quali utilizzano la Statale come una pista: vengono addirittura dalla Lombardia per correre lungo la 45. Questa estate, durante alcuni nostri volantinaggi su questo tema, ho parlato con alcuni di questi motociclisti e ci hanno confermato: “Le rotonde non sono un deterrente, anzi un motociclista che vuole andare ad alta velocità si diverte ancora di più”. In sostanza, con sette rotonde in undici chilometri, la 45 diventerebbe un parco divertimenti per chi vuole sfrecciare. E’ così che la si rende più sicura?”.

Il problema dei cantieri

C’è poi il problema dei cantieri – spiega un’altra residente – il progetto Anas prevede cinque anni di cantiere A parte il fatto che all’atto pratico saranno molti di più, ma anche se fossero solo cinque sarebbero comunque troppi perché è stimato un transito di 68 camion al giorno in entrambi i sensi di marcia, oltre al traffico locale consueto. In questo modo l’alta valle muore. E non muore per colpa nostra”.

Già perché c’è anche questo problema. I residenti di Rivergaro sembrano essere gli unici a non concordare col progetto firmato Anas e per questo sono stati accusati di voler far morire l’alta Val Trebbia.

Non siamo noi a volere la morte dell’alta valle. Siamo stati accusati di voler penalizzare Bobbio per attrarre più visitatori a Rivergaro. A parte che questo discorso non ha alcun senso ma poi, riflettiamo un attimo: tutti i cantieri che saranno avviati tra Rivergaro e Bobbio che effetto potranno mai avere? Proprio a causa di questi cantieri Bobbio rischia di avere meno visitatori”.

Resta poi aperta la questione espropri: “Non è per nulla chiusa la questione. Il progetto Anas toglierà un pezzo molto ampio del mio giardino, ad altri intaccherà l’abitazione, altri ancora avranno gli accessi chiusi”, spiega una residente. Insomma, verrebbe da dire che sull’argomento siamo tornati a sette mesi fa, quando l’annuncio degli espropri aveva fatto saltare sulla sedia centinaia di abitanti.

Le alternative

Ma, parlando nella pratica, cosa propone l’associazione in alternativa al progetto Anas? Lo spiega il presidente, Giorgio Vecchiettini: “Ci siamo rivolti a specialisti i quali confermano che esistono modalità alternative alle rotonde. Modalità che prevedono un impatto minore sul suolo e sull’inquinamento. Soluzioni che, pur prevedendo costi e tempi inferiori, sarebbero comunque in grado di ottenere gli stessi benefici in fatto di sicurezza. Non abbiamo un vero e proprio contro-progetto, abbiamo delle proposte che vorremmo mettere a disposizione dei progettisti Anas. Raggiungere lo stesso obiettivo ma con tempi inferiori, costi inferiori, inquinamento inferiore e cantieri meno duraturi e quindi meno dannosi per la vallata”.

“Intanto si potrebbero eliminare alcune delle rotonde previste perché in alcuni tratti c’è tranquillamente lo spazio per creare degli svincoli a raso con corsie canalizzate. Questi svincoli, a differenza delle rotonde, permetterebbero di non rallentare il traffico che fluisce nella direzione principale garantendo agli automobilisti di poter svoltare in sicurezza a destra o sinistra. Le rotonde verrebbero messe apposta per rallentare quindi non aiuterebbero nemmeno i residenti dell’alta valle che giustamente chiedono tempi migliori per raggiungere la città. In questo modo, inoltre, si limiterebbero interventi molto invasivi in zone con problemi idrogeologici consistenti come il territorio da Fabbiano a Cisiano dove attualmente il piano Anas prevede di tagliare colline e costruire viadotti e opere che a nostro avviso hanno costi sproporzionati rispetto ai benefici”.

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