Sport e disabilità a Piacenza, sabato alla sede Cai la mappatura del territorio

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Sarà la sede Cai nel complesso dell’ex caserma Cantore, al civico 39 di Stradone Farnese, a ospitare sabato 3 febbraio – dalle 9.30 alle 11.30 – il convegno “Sport e disabilità a Piacenza”. Un incontro aperto a tutti i cittadini interessati, durante il quale si approfondiranno le tante e diverse direttrici di un argomento che coinvolge molteplici aspetti: impiantistica, scuola, cultura, salute, inclusione, agonismo.

Queste le parole chiave su cui fonderanno i propri interventi gli assessori comunali allo Sport e ai Servizi Sociali, Mario Dadati e Nicoletta Corvi, i delegati provinciali di Coni e Comitato Italiano Paralimpico, Robert Gionelli e Marta Consonni, il direttore dell’Unità operativa Medicina dello Sport – Promozione della Salute dell’Azienda Usl Giorgio Chiaranda, la garante per i Diritti della Persona disabile del Comune di Piacenza Miriam Stefanoni, per l’Ufficio scolastico provinciale il coordinatore di Educazione Fisica Fiorenzo Zani e la referente per la Disabilità Giorgia Marchetti. A coordinare il dibattito, il giornalista sportivo Paolo Gentilotti.

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L’assessore Dadati

“Sarà un’occasione importante di dialogo e di ascolto del territorio ma anche un’opportunità preziosa per far emergere criticità ed esigenze a cui occorre dare risposta, potenziando determinati percorsi, sviluppando nuovi progetti e rafforzando le sinergie tra tutte le realtà locali impegnate per rendere lo sport veicolo di crescita educativa e sociale. E’ un obiettivo prioritario dell’Amministrazione, nella consapevolezza che l’esperienza e le competenze di ciascuno possono portare un contributo fattivo e determinante in tal senso”.

L’assessora Corvi

“Il 25 ottobre scorso la mappatura dell’offerta sportiva rivolta ai cittadini con disabilità è stata il primo punto all’ordine del giorno nella riunione dello specifico Tavolo che coinvolge famiglie e associazioni. Si tratta di un tema di assoluto rilievo, perché l’attività motoria o l’appartenenza a una squadra possono incidere con grande beneficio sulla qualità di vita, sul benessere psicofisico e relazionale non solo della persona che pratica lo sport, ma anche, pensando soprattutto a bambini e ragazzi, del nucleo familiare e affettivo che li circonda”. 

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