Da una semplice segnalazione di un cittadino all’arresto di 24 persone. Parliamo dell’operazione che ha portato a sgominare una banda composta da cittadini italiani e stranieri per spaccio di droga. Si tratta di soggetti residenti o domiciliati in provincia di Piacenza; sono ritenuti responsabili a vario titolo di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. L’organizzazione gestiva e controllava il flusso di stupefacenti (cocaina, eroina, hashish e marijuana) che da Milano giungeva sulle piazze di spaccio di Piacenza, soprattutto nei pressi di locali notturni e pub frequentati dai giovani. Gli spacciatori si posizionavano in posizione defilata nei pressi dei locali.
Sedici persone si trovano in carcere o ai domiciliari. Otto sono sottoposti a obbligo di dimora e sorveglianza speciale. Nove sono piacentini, gli altri componenti provengono da nord Africa e Albania, mentre il nocciolo duro dell’organizzazione era di origine gambiana. Un’operazione che ha sferrato un colpo importante allo spaccio in provincia di Piacenza.
Le indagini sono state condotte dalla stazione di Rivergaro, coordinate dalla Procura di Piacenza. “Ho notato una vettura che molto spesso si aggira nei pressi del parco di Gossolengo in orari strani”. Tutto è partito da questa segnalazione da parte di un cittadino. Segnalazione che i militari hanno preso sul serio. Dopo alcuni appostamenti i carabinieri hanno notato la vettura: alla vista delle forze dell’ordine l’auto è partita a folle velocità per essere fermata, però, poco dopo dalla pattuglia. Gli occupanti erano in effetti in possesso di sostanza stupefacente.
Partendo da questo episodio i carabinieri hanno avviato le indagini, con appostamenti, pedinamenti e intercettazioni telefoniche; indagini durate circa otto mesi. A gennaio il primo carico di droga intercettato: mezzo chilo di hashish che un 17enne marocchino stava trasportando da Milano in treno. I gambiani, ex profughi, costituivano il gruppo più attivo, il perno dell’organizzazione. Acquistavano la droga a Milano e la portavano a Piacenza. Lì la cedevano a due gruppi distinti: uno composto da piacentini e l’altro da nordafricani. Due gruppi che si dedicavano poi alla vendita al dettaglio.
Nel corso degli otto mesi di indagine sono stati arrestati altre diciassette persone, alcune delle quali colte in flagranza nel momento dello spaccio. Migliaia le cessioni documentate, un giro di spaccio vastissimo se si considera che a Piacenza si riversava oltre un chilo di droga alla settimana.
L’attività d’indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Rivergaro (PC) dal dicembre 2018 al luglio 2019 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza, trae origine da un controllo presso i giardini pubblici di Gossolengo (PC) di un giovane italiano sorpreso in possesso di un cospicuo quantitativo di sostanza stupefacente di tipo marijuana verosimilmente destinato allo spaccio in favore di locali assuntori.
Le successive attività tecniche e dinamiche eseguite consentivano di identificare un emergente sodalizio di piacentini e stranieri – segnatamente gambiani – che mirava alla gestione e controllo del flusso di stupefacenti (cocaina, eroina, hashish e marijuana) che da Milano giungeva sulle piazze di spaccio di Piacenza soprattutto nei pressi dei locali notturni e pub frequentati da giovani e giovanissimi.
Le operazioni effettuate, oltre a consentire di denunciare a piede libero n. 27 persone, di cui 16 stranieri, permetteva di definire la struttura, le posizioni di vertice e i ruoli dei membri nell’ambito di un gruppo malavitoso ben organizzato, nonché di ricostruirne le dinamiche ed il sistema con cui il sodalizio operava e gestiva tanto il flusso quanto la “piazza” di spaccio, permettendo di individuare e definire le modalità di cessione delle sostanze stupefacenti.
Le mirate attività intraprese nei confronti degli odierni indagati consentivano di interrompere il flusso di droga verso Piacenza, fenomeno che aveva creato un forte allarme nel tessuto sociale del territorio.
Nell’ambito della medesima attività d’indagine, altri 8 soggetti sono stati colpiti da ordinanza cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g. e di dimora emessa dal Tribunale di Piacenza concordando pienamente con i gravi indizi di colpevolezza raccolti nel corso delle investigazioni.
Piacenza, 30 luglio 2019
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