“L’incontro tenutosi in Prefettura la mattina del 19 luglio scorso, caldeggiato anche da Ugl, ha dimostrato ancora una volta la notevole sensibilità del Prefetto relativamente ai temi del lavoro. Senza contare la necessità di prevenire ogni conflittualità che possa mettere a rischio la pace sociale”. Così si esprimono in una nota Pino De Rosa, segretario segretario generale territoriale per Piacenza dell’Ugl e il segretario Provinciale Ugl della Federazione Autoferrotranvieri, Osvaldo Casali.
Non abbiamo dubbi sul fatto che saranno messe in atto le azione conseguenti a quanto discusso in Prefettura; ma teniamo a sottolineare che le problematiche vanno prevenute affinché le stesse non si verifichino. Per altro le problematiche sono ben individuate per zone e orari; al punto che quasi sarebbe possibile fare gl’identikit di chi determina le situazioni di disagio attraverso comportamenti violenti ed aggressivi.
La presenza delle telecamere a bordo possono essere effettivamente efficaci; a patto che eventuali avventori che si rendessero protagonisti di comportamenti impropri non finiscano per godere di una sostanziale impunità; viceversa si rischia di tenerle in uso per “giudicare” la reazione del personale in servizio.
Messe in campo le azioni concordate, sarà necessario un successivo momento di verifica e valutazione; per appurare se hanno dato il risultato sperato o se vanno cambiate. Ribadiamo dovrà essere misurato sull’efficacia preventiva e non sui tempi d’intervento delle Forze dell’Ordine, per esempio.
I dipendenti di Seta, e le ditte che lavorano in appalto nei servizi terziarizzati ed a contatto con il pubblico, non accettano deroghe alle previste tutele. In particolare in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Quotidiana tensione, il pericolo di aggressioni fisiche, la frustrazione e lo stress di sentirsi impotenti e vittime predestinate; tutto ciò non può essere accettato come conseguenza a latere dell’attività professionale.
Con lo sciopero di 4 ore del 24 luglio, unitamente alle altre rivendicazioni, si vuole porre l’attenzione anche su questi aspetti. Aspetti che, a nostro avviso, debbono prevalere su ogni altra considerazione che finisce per inibire la necessaria azione di tutela per chi lavora.
Ci auguriamo e sollecitiamo la popolazione di Piacenza e provincia, le forze politiche, il mondo associazionistico, a solidarizzare con i lavoratori di Seta. Ma anche a sostenerne le giuste rivendicazioni ed a testimoniare che i problemi del trasporto pubblico sono d’interesse sociale.
I solerti poliziotti del politicamente corretto con lo sguardo “selettivo” ed il pregiudizio buonista devono trovare quel contrappeso sociale che li annulla.
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