Cronaca Piacenza

Revocati gli arresti domiciliari, i sindacalisti di USB e SI Cobas tornano liberi. Pallavicini: “Accusati di guadagni personali, vi dovete vergognare” – AUDIO

Il tribunale del Riesame di Bologna ha revocato gli arresti domiciliari ai sei referenti dei sindacati USB e SI Cobas, arrestati lo scorso 19 luglio nel corso dell’inchiesta condotta dalla Procura di Piacenza. Il giudice, in merito all’accusa di associazione a delinquere, ha ritenuto di revocare gli arresti domiciliari per i sei arrestati: Mohamed Arafat, Aldo Milani, Carlo Pallavicini, Bruno Scagnelli per il sindacato SI Cobas; Issa Abed e Roberto Montanari per il sindacato USB. Restano le misure cautelari dovute agli altri reati a loro contestati, vale a dire l’obbligo di firma.

Subito dopo la revoca degli arresti domiciliari, il SI Cobas ha organizzato un incontro con i propri iscritti. Conferenza che potete riascoltare integralmente sulla pagina Facebook del sindacato.

Nello stesso fascicolo parlano di associazione a delinquere per trarre profitti personali e allo stesso tempo dicono che viviamo sotto la soglia di povertà: vi dovete vergognare. Se pensate di fermarci, io ve lo dico, non abbiamo paura. Tanto sappiamo che il prossimo anno ci riproverete, magari provando con altre accuse, non so, terrorismo o magari traffico di organi“, chiosa Pallavicini.

LA SODDISFAZIONE DEL SINDACATO USB

Crolla il teorema della Procura di Piacenza, scarcerati i sindacalisti USB e Si Cobas

Il tribunale del riesame di Bologna ha ordinato questa mattina la scarcerazione dei sei compagni, due USB e quattro Si Cobas, posti agli arresti domiciliari in seguito all’inchiesta/teorema della Procura di Piacenza sull’attività sindacale nel settore della logistica.

Cade di fatto il reato di Associazione per delinquere per tutti gli imputati. I sei dirigenti sindacali scarcerati oggi dovranno però sottoporsi all’obbligo della firma tre volte a settimana. Il giudice si è riservato il deposito del dispositivo entro 45 giorni e solo dopo questo atto sarà possibile ricorrere in Cassazione per chiedere la revoca anche dell’obbligo di firma.

USB esprime soddisfazione per l’esito favorevole del riesame ma mantiene inalterato il giudizio sul gravissimo operato della Procura di Piacenza e mantiene alta la mobilitazione per fermare questo attacco gravissimo al sindacalismo conflittuale e di classe.

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