La scorsa settimana, in provincia di Milano, il S.I.Cobas ha vinto una sentenza al tribunale del lavoro ottenendo il riconoscimento all’interno della filiera GLS di un principio che parrebbe scontato, ma tale non era fino all’intervento del sindacato: il riconoscimento di un aumento degli istituti contrattuali quali tredicesima, quattordicesima e TFR tenendo conto delle maggiorazioni relative al lavoro notturno e non sul semplice calcolo dei minimi contrattuali.
Dopo la sentenza ottenuta dallo studio legale del S.I.Cobas, sono partiti scioperi in tutte le città sui siti di GLS per rivendicare il riconoscimento dei sostanziosi arretrati in tal senso, oltre che l’incremento da oggi per il futuro degli aumenti su ciascun istituto contrattuale.
Giovedì scorso anche Piacenza la GLS è stata interessata dalla vertenza, è l’astensione del lavoro è stata pari al cento per cento. Il S.I.Cobas intende protrarre questa lotta fino al pieno raggiungimento di questo importante obiettivo, ennesima prova che i fatturati miliardari delle multinazionali sono spesso frutto anche di veri e propri maltolti ai lavoratori, come riconosciuto dalla stessa magistratura dopo anni di nostre denunce.
Il S.I.Cobas si conferma quindi la prima forza di lotta all’interno dell’opaco settore della logistica, e questo nonostante il fatto che, mentre la Procura di Milano pare seguire le nostre segnalazioni e confermarne la bontà, a Piacenza i lavoratori e gli attivisti sindacali sono invece perseguitati e continuamente inquisiti.
Uno sforzo repressivo immane che non impedisce al sindacato di conquistare considerevoli vittorie come in questo caso, vittorie a cui tutto il settore, e non solo la filiera GLS, dovrà come sempre accettare di conformarsi.
Ma a Piacenza la lotta lambisce anche il magazzino de “Il Sole” (lavorazione carne a Montale), dove i lavoratori sono entrati in sciopero contro il sistema dei continui cambi di appalto (oltre dieci in pochi anni). Al Sole è in corso un attacco diretto contro i lavoratori sindacalizzati, che verrebbero esclusi dalla riassunzione proprio in occasione dell’ultimo cambio appalto, cambio di cui non si spiegano tra l’altro le ragioni organizzative.
L’operazione che sta avvenendo è completamente illegale, e nella giornata di giovedì in Prefettura il S.I.Cobas ha rappresentato, unitamente a CGIL e UIL, una serie di violazioni del contratto da parte delle aziende succedutesi all’interno del sito. La lotta continuerà sul livello politico e sindacale fino alla piena garanzia di continuità occupazionale per tutti i lavoratori licenziati.
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